Il testo unico, che disciplina un settore di 2,5 mld di euro, manca ancora dei decreti attuativi e di un Osservatorio per il monitoraggio di tutto il comparto
Il testo unico rischia di essere compromesso dalla stallo politico, causato dall’incapacità dei partiti di trovare un accordo.La filiera, che vale 2,5 miliardi di euro e un giro di visitatori che si aggira intorno alle 14 milioni di presenze, è in attesa dei decreti attuativi e di un Osservatorio per monitorare l’intero settore.
L’appello è stato lanciato dall’Associazione Città del Vino in occasione della convention a Noto in Sicilia dal 26 al 29 aprile, dove i sindaci delle 430 Città del Vino italiane discuteranno, oltre al testo unico, anche dei grandi temi del territori a vocazione vitivinicola, dall’enoturismo ai piani regolatori del vino, dalla promozione dei vitigni antichi e autoctoni alla riqualificazione ambientale.
La necessità di accelerare sul testo unico è dettata soprattutto dall situazione nella quale si trova dell’enoturismo. Il comparto, disciplinato da norme di un emendamento presente nell’ultima legge di bilancio, è un settore che necessità ancora di una fase di ampliamento attraverso un progetto di ampio respiro, capace di mettere a sistema investimenti e gli sforzi dei diversi attori.