Grande attesa per il Dpcm con le norme sul Natale: ecco lo scenario che si prospetta per bar e ristoranti

“Nonostante cambi di colore, restano chiuse due attività su tre”

Ancora non è detta l’ultima parola, ma pare che il Dpcm del prossimo 3 novembre decreterà uno stop a bar e ristoranti dopo le 18.00, con la sola opzione dell’asporto fino alle 22.00.

Siamo, quindi, ben lontani dal “libera tutti” paventato fino a qualche giorno fa. Il coprifuoco alle 22.00 dovrebbe restare tale anche, e soprattutto, nei giorni di festa (Natale e Capodanno). Per i negozi, invece, possibile un allungamento dell’orario di apertura fino alle 22.00.

“Non sarà un Natale come tutti gli altri dobbiamo dire parole di verità” ha affermato il ministro Roberto Speranza “siamo dentro l’epidemia molto molto significativa”. Quanto al coprifuoco alle 22 ha dichiarato “È una norma già vigente e penso che vada confermata ancora. È una delle norme che ci ha consentito in queste settimane di iniziare quel percorso graduale e faticoso che ci consentirà di piegare la curva. Quindi io penso proprio di sì”.

Le reazioni non sono tardate. Prima tra tutte quella di Coldiretti, estremamente preoccupata perchè il taglio delle spese di fine anno a tavola rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani. Consumi che nel 2020 scendono al minimo da almeno un decennio, con un crack senza precedenti per la ristorazione, che vede un crollo del 48% del fatturato (pari a 41 miliardi di euro), secondo i dati Ismea.

Coldiretti aggiunge che “nonostante i cambi di colore in Italia restano chiusi due bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi su tre per un totale di oltre 215 mila locali situati nelle regioni rosse e arancioni dove è proibita qualsiasi attività al tavolo”.

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