Vino contraffatto: è la volta di Brunello, Chianti e Sassicaia

Durissime le parole del presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci

Brunello di MontalcinoSassicaia e Chianti di rinomate aziende toscane: questi i vini al centro del traffico di prodotti contraffatti che è stato sgominato nelle province di Firenze, Prato e Padova grazie ai carabinieri del Nas di Firenze, con la collaborazione di quelli di Padova e dei rispettivi comandi provinciali.

L’indagine, denominata Geminus è stata coordinata dalla Procura di Pistoia. Le indagini, che hanno portato all’arresto di tre persone di nazionalità cinese, sono iniziate nel marzo 2019 dopo la denuncia di una società produttrice di “Doc Sassicaia” che aveva scoperto dei cloni di vini toscani di pregio nel corso di una manifestazione fieristica nella città cinese di Chengdu.

E’ stato così scoperto l’accordo criminale che inviava in Cina, a partire dal 2018, bottiglie munite di sola retro-etichetta.

“Non possiamo permettere- ha commentato il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci- che una goccia di vino contraffatto possa danneggiare la storia, la reputazione e il lavoro espressi in milioni di bottiglie del nostro vino di punta. Valuteremo se costituirci parte civile a tutela della nostra Denominazione, delle imprese del vino e dei consumatori”.

Questo tipo di azioni illegali – ha proseguito Bindocci – sono oggi ancor più odiose e vigliacche vista la congiuntura che stiamo vivendo; per questo ci sentiamo doppiamente riconoscenti nei confronti dei Nas di Firenze. Il marchio consortile è registrato in circa 90 Paesi del mondo, ciò al fine di garantire ai consorziati un ulteriore scudo alla protezione già comunque accordata dal riconoscimento della Denominazione di origine “Brunello di Montalcino”. L’attività di lotta al sounding e alla contraffazione è totale e in costante evoluzione, e mai come oggi la battaglia si svolge sul online. Proprio sul web – ha aggiunto – dovremmo infittire le maglie come sistema Paese, opponendo sistemi sempre più innovativi di controllo a tutela e salvaguardia non solo del nostro vino ma anche di tutti i campioni del made in Italy”.

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