Vini Doc e Igt nell’Oltrepò Pavese contraffatti

Le indagini dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno portato a cinque arresti

Spacciavano per Doc e Igt vini di qualità inferiore, prodotti con uve non certificate come biologiche o addizionati con aromi o anidride carbonica. Sono state attuate perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige e cinque persone sono state arrestate nel corso di un’operazione dei Carabinieri con il supporto della Guardia di Finanza nell’Oltrepò Pavese e in altre regioni.
I provvedimenti emessi dalla Procura di Pavia ha portato a cinque arresti e due obblighi di firma che riguardano titolari di aziende vinicole e cantine sociali, ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso tra loro di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio e contraffazione di indicazioni geografiche o denominazione di origine di prodotti alimentari.
Al centro delle indagini figurano in particolare i vertici di una cantina oltrepadana, che, secondo l’accusa, con la complicità di enologi di fiducia avrebbero messo in commercio vino contraffatto per quantità, qualità e origine attraverso un sofisticato sistema di alterazione.
Sei anni fa, nel 2014, un’altra inchiesta aveva coinvolto altri produttori vinicoli dell’Oltrepò pavese, accusati di non aver rispettato i canoni dei marchi Doc e Igt in particolare per il Pinot Grigio.

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