Ristori, DPCM enoteche, promozione e sostenibilità: a che punto siamo?

Crisi di governo e mondo vinicolo: le parole di Ernesto Abbona

Uno stallo imperdonabile da parte del Governo che rischia di minare ulteriormente un settore già gravemente colpito.

Mancano ancora i ristori e tutto sul fronte dpcm enoteche, decreto sostenibilità e promozione sembra bloccato.

L’allarme è stato lanciato, tra gli altri, dal presidente di Unione italiana vini (Uiv), Ernesto Abbona, relativamente all’impasse politico che sta privando il dicastero dell’Agricoltura della guida del settore.

“Il vino italiano si sta reggendo esclusivamente con le forze degli imprenditori, ma ci sono ormai troppi nodi politici irrisolti che stanno venendo al pettine. Serve un esecutivo e un ministro per rimettere il settore sui binari del rilancio, per dare seguito alle norme e tradurle in azioni concrete per le imprese. A partire dai pagamenti dei ristori su contributi regionali alla distillazione, riduzione delle rese e stoccaggio dei vini di qualità a oggi del tutto inevasi da Agea nonostante la scadenza fissata al 31 dicembre dello scorso anno. Un’altra vittima della crisi di Governo che affligge indirettamente i produttori è il Dpcm che obbliga alla chiusura anticipata (alle 18), le enoteche e i negozi specializzati. Un danno, stimato dall’Associazione Vinarius che ancora non ha avuto risposta sulla ratio del decreto, del 30% sul fatturato giornaliero. Nessuna novità anche per gli strumenti di rilancio. È il caso del decreto attuativo sulla sostenibilità, la cui approvazione era stata annunciata invano entro gennaio, o delle risorse legate alla promozione di un settore che rende al Paese una bilancia commerciale attiva di circa 6 miliardi di euro ogni anno.

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