Regione Marche a Vinitaly: il vino come promozione locale

Il turismo che si allea con l’agricoltura per promuovere la produzione locale e incrementare il flusso di visitatori, incuriositi non solo dal mare, ma anche dall’arte, dai piccoli borghi, dallo stile di vita, dall’alto valore sociale e dalla voglia di relax e tranquillità; è questo l’obiettivo che è stato presentato in occasione del convegno del 2 aprile al Vinitaly di Verona, dal titolo “L’enoturismo delle Marche: la nuova sfida per la nostra Regione”, presso lo stand della Regione Marche.

Ad avvalorare concetti, proposte e obiettivi è stata presentata una ricerca condotta dall’Università Bocconi di Milano, precisa e chiara su molti punti fondamentali in merito alla questione.

La coppia composta da turismo e agricoltura, infatti, sembra essere la soluzione vincente per potenziare sia l’arrivo di turisti in ogni parte della regione, sia le esportazioni della stessa a livello non solo nazionale, ma anche e soprattutto internazionale. Puntare su agricoltura e agroalimentare, produzione vitivinicola compresa, rientra nei prossimi programmi della Regione Marche che, come tutti sanno, non si è mai tirata indietro di fronte a nuove sfide.

L’intervento della professoressa Corigliano e dell’assessore Antonini

Seguendo questa scia, Magda Antonioli Corigliano, docente dell’Università Bocconi di Milano, che ha condotto una ricerca presentata con la partecipazione dell’assessore Andrea Maria Antonini, ha spiegato che “l’enoturismo, la promozione di una logica di filiera, la qualità dei servizi, una maggiore sinergia fra pubblico e privato da concretizzare attraverso la formazione, una spinta verso la digitalizzazione e la creazione di una rete di prodotti, possono rappresentare una leva per rilanciare un turismo che già oggi incontra un giudizio positivo per esperienza e servizi fruiti”.

Dal canto suo, l’assessore Antonini ha voluto precisare che: “L’obiettivo è quello di andare verso una valorizzazione dell’intero territorio rurale e non solo delle singole produzioni e la legge sull’enoturismo varata dalla Regione Marche promuove i criteri di professionalità e offre nuove opportunità di crescita al settore food & wine”.

L’intervento della dirigente settore Agricoltura Severini e del direttore Atim Bruschini

Alla presentazione ha assistito anche la dirigente del settore Agricoltura Francesca Severini, la quale ha sottolineato quanto sia “fondamentale, per sostenere una nuova valorizzazione del territorio e delle cantine, la collaborazione fra privati e pubblica amministrazione”.

A questa affermazione si è accodato Marco Bruschini, direttore di Atim (Agenzia regionale per il Turismo e l’internazionalizzazione delle Marche): “La presenza di molti sindaci marchigiani al convegno è lo specchio della volontà di avviare un dialogo costruttivo al fianco delle imprese e dei territori”.

Agricoltura, un must delle vendite marchigiane

Per la Regione Marche, l’agricoltura rappresenta circa la metà del territorio locale, oltre che il 12% del Pil. Tende fortemente al biologico, al punto che lo stesso assessore Antonini ha precisato che: “Abbiamo il distretto bio più grande d’Europa e le province di Ascoli e Fermo sono quelle con la maggiore incidenza di superfici vitate bio in Italia”.

A tal proposito, la professoressa Antonioli Corigliano ha aggiunto: “Cibo e vino rappresentano un driver di scelta per un numero sempre maggiore di consumatori, una componente trasversale in ogni viaggio, che si stima incida tra un quarto e un terzo sul budget di ogni turista, a cui spesso si aggiungono prodotti tipici acquistati o ri-acquistati sul territorio. Cibo e vino – ha concluso – al pari di arte, architettura, musica, poesia, cultura, sono asset intangibili di prim’ordine, ambasciatori del cosiddetto Italian way of living”.

I risultati della ricerca

La ricerca condotta dall’Università Bocconi ha rilevato che il brand Marche è associato in primis al mare e alle località balneari, ma anche alle città d’arte e ai piccoli borghi interni. Di conseguenza, il potenziale di crescita è elevatissimo, soprattutto dal punto di vista agroalimentare.

La conferma a questa dichiarazione proviene da un’indagine eseguita su oltre 37.700 post su Instagram (nello specifico: oltre 22.400 legati alle località e oltre 15.200 focalizzati sull’enogastronomia delle Marche) e riporta testualmente: “Dalle analisi effettuate su dati The Data Appeal non emerge una correlazione diretta tra gli argomenti più discussi dai viaggiatori sulla destinazione e le produzioni tipiche tutelate da Food Brand Marche”.

Detto ciò, il presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Michele Bernetti, ha aggiunto: “La legge sull’enoturismo rappresenta una delle strategie più importanti per un territorio che non si inserisce negli itinerari del turismo canonico, ma che ha enormi potenzialità”.

Parole condivise anche dal presidente del Consorzio Vini Piceni, Giorgio Savini, che da sempre considera la normativa regionale “una nuova leva promozionale per il mondo del vino”.

Related Posts

Ultimi Articoli