Il prontuario di Onav sulla comunicazione del vino

Come divulgare al meglio conoscenze ed esperienze?

Un prontuario sulla comunicazione del vino è stato stilato da Onav. Sono tre i concetti chiave, ovvero verità, semplicità e chiarezza. Questo della comunicazione del vino è un tema che sta particolarmente a cuore all’Organizzazione. E’ fondamentale infatti riuscire a tradurre dei messaggi anche molto tecnici in un linguaggio comprensibile a tutti.

“Chi fa formazione e informazione dovrebbe, infatti, cercare di omologare i contenuti e usare un linguaggio condiviso, allo scopo di raggiungere e far comprendere il messaggio a un pubblico quanto più vasto possibile, senza fraintendimenti o false verità. Chi ha le conoscenze dovrebbe unire precisione nella trasmissione dei contenuti alla curiosità verso quello che si racconta”, sostiene l’Onav. Per il presidente Onav, Vito Intini, “oggi sono indubbiamente molti i canali di informazione e formazione dedicati al vino: associazioni, riviste, corsi privati, blog, magazine”. “In questo contesto – avverte – bisogna perciò soddisfare l’interesse del consumatore attraverso notizie date con competenza, senza però spaventare l’ascoltatore ma coinvolgendo la sua attenzione e la sua curiosità. La comunicazione è infatti, e soprattutto, per Onav, servizio verso il prossimo, ovvero mettere a disposizione del pubblico le proprie conoscenze ed esperienze”.

Come sottolinea Vincenzo Gerbi, presidente del Comitato scientifico Onav e ordinario di Enologia all’Università di Torino, “spesso alcune nozioni che il comunicatore dà per scontate non vengono invece recepite correttamente dall’ascoltatore: numeri percentuali, unità di misura, sostanze chimiche sono solo alcuni esempi. L’assaggiatore-divulgatore, perciò, deve necessariamente mettere in discussione – ammette – le proprie competenze, avere un approccio umile e misurare frequentemente le proprie capacità di comunicazione”.

Altri punti cardine, sempre secondo l’Onav, sono la necessità di fornire informazioni attendibili e verificate. Inoltre è importante che la comunicazione sia concreta, scientifica. Sottolinea anche Luigi Moio, ordinario di Enologia all’Università Federico II di Napoli, che si possano trasmettere dei concetti assolutamente tecnici anche attraverso l’utilizzo di immagini e di esempi semplici e divertenti: “Cercare nuovi modi di raccontare il vino e le sue basi scientifiche è, dunque, ciò che il buon divulgatore deve fare per riuscire ad avvicinare un pubblico quanto più ampio possibile”.

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