Patrizio Cencioni di nuovo alla guida del Consorzio Brunello di Montalcino

Sinergia e collaborazione tra produttori le basi del suo secondo mandato.

Patrizio Cencioni

Correva l’anno 2008 quando Patrizio Cencioni, a fronte delle dimissioni di Francesco Marone Cinzano, fu chiamato alla guida del Consorzio Brunello di Montalcino. A distanza di otto anni esatti, la storia si ripete e Cencioni, sostituendo questa volta Fabrizio Bindocci, prende nuovamente in mano le redini di una delle società più influenti di sempre. Ad accompagnarlo in quest’avventura fino al 2019 ci saranno i tre nuovi Vicepresidenti designati dal Consiglio: Tommaso Cortonesi (31 anni, a capo della tenuta La Mannella), Andrea Machetti ( 50 anni, Amministratore Delegato di Mastrojanni, Gruppo Illy) e Riccardo Talenti (37 anni, proprietario dell’omonima azienda agricola).

Sessantenne Montalcinese, Cencioni vanta una lunga tradizione familiare nella produzione di vino rinomato, portata avanti con l’azienda Capanna; uno spirito di continuità che emerge dalle sue dichiarazioni e che non disdegna però di incontrare l’innovazione, al fine di consolidare quanto fatto nell’ultimo triennio e di rilanciare il brand Brunello a livello internazionale:

“Sarà un impegno che fa leva sulla sinergia e collaborazione tra produttori, Consorzio, istituzioni e che da un lato porterà avanti alcune iniziative molto importanti già avviate dal precedente CDA come il progetto mappatura del territorio e la Fondazione Brunello di Montalcino, altro grande strumento di crescita del “sistema montalcinese”. Dall’altro sarà impegnato a ampliare e consolidare il brand Brunello sul mercato internazionale, soprattutto in quelle aree potenzialmente molto interessanti ma dove la concorrenza è forte. L’obiettivo del Consorzio è infatti quello di svolgere un ruolo oggi sempre più cruciale cioè di agenzia di sviluppo territoriale perché solo con un territorio forte c’è un Brunello vincente. Ciò anche attraverso un nuovo modo di fare promozione e raccontare il vino. Puntando sui giovani, come dimostra la scelta dei vicepresidenti…”.

Cencioni sale a capo di una realtà in rapida ascesa che, nel 2015, ha prodotto 9,8 milioni di bottiglie di Brunello (+11% rispetto al 2014) e 4.500.000 (+ 17%) di Rosso di Montalcino, 20.000 bottiglie di Moscadello e 300.000 bottiglie di Sant’Antimo per un giro di affari di 187 milioni di Euro ed una quota export del 70%.

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