Come funziona questo importante riconoscimento dell’AIS.
Fine anno, giro di boa: tra i tanti tributi premi e riconoscimenti di rito che riguardano il mondo del vino, arriva anche il “primo in classifica” 2014 per AIS, che anche quest’anno ha decretato il suo miglior sommelier nazionale.
Si chiama Ottavio Venditto, è veneto e lavora nel ristorante La Tavernetta al Lido di Venezia. Ottavio ha 28 anni e durante le finali del 1 dicembre a Milano ha sbaragliato la concorrenza degli altri 13 “rivali”, aggiudicandosi il titolo e portando lustro alla sua regione, che da ben 34 anni non portava un suo rappresentante sul prestigioso podio AIS.
“È stata un’emozione incredibile, un successo inaspettato, che ancora non riesco a comprendere appieno”, ha dichiarato il giovane sommelier subito dopo la proclamazione di lunedì scorso. “Mi sono impegnato tanto e duramente, ma questa soddisfazione mi ripaga degli sforzi e del tempo che ho investito”.
A chi gli chiede quale sia il prossimo passo che spera di fare, lui risponde che “il sogno è un’esperienza all’estero, Londra o Parigi, per poi tornare a casa con nuove idee e ancora più voglia di studiare e conoscere il mondo del vino”.
Le prove per arrivare in vetta sono diverse e impegnative; ecco quelle che gli aspiranti top-sommelier hanno dovuto sostenere quest’anno:
1. degustazione, descrizione organolettica e riconoscimento di 3 vini
2. degustazione, decantazione e servizio di un vino rosso
3. accoglienza dei clienti e presa dell’ordine in lingua straniera (inglese o francese)
4. un abbinamento cibo-vino, motivandone la scelta
5. prova di comunicazione a partire da una traccia scelta dalla commissione giudicante
Una competizione dura che, proprio per questo, diventa sempre motivo di enorme orgoglio per il vincitore e per i docenti AIS, forti di livelli tecnici e di istruzione altissimi.
Per chi si volesse preparare a candidarsi al titolo 2015, serve studio ma anche tanta versatilità e una completezza “trasversale”: il consiglio è di iniziare per tempo…
