Ocm vino 2024: facciamo il punto

OCM Vino 2024: somme stanziate, ripartizione e caratteristiche

Il 17 gennaio 2024 il Decreto direttoriale del Ministero dell’Agricoltura n. 21366 relativo all’OCM 2024 ha distribuito a progetti multiregionali la quota nazionale di fondi riservata allo Stato in seguito al decreto ministeriale n. 23313 del 18 gennaio 2023 che ripartiva i 323.833.000 di euro tra Regioni e Province Autonome per l’anno 2024.

Di questi 328,8 milioni, il D.M.  23313/2023, aveva riservato allo Stato 48.630.022 euro da dividere tra promozione sui mercati dei Paesi terzi (circa ventinove milioni e mezzo) e Distillazione sottoprodotti (diciannove milioni circa).  Per i fondi attribuiti in via definitiva con decreto, spiccano i progetti multiregionali che hanno come capofila la Regione Veneto, seguita a distanza dal Piemonte.

Da dove arrivano i fondi esattamente?

I fondi erano stati riconosciuti all’Italia sulla base del piano strategico nazionale già presentato alla Commissione europea, definendo gli interventi da realizzare nel settore vitivinicolo nel quadriennio. Grazie all’OCM vitivinicola sono messe a disposizione dotazioni finanziarie che consentono agli Stati membri di adattare le misure alla situazione di ciascun paese membro.  Le misure possibili includono la promozione nei paesi terzi, la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, gli investimenti destinati all’ammodernamento della catena di produzione e all’innovazione, il sostegno alla vendemmia verde e misure di gestione delle distillazioni di crisi.

L’ottica comune è quella di accrescere la competitività dei produttori di vino europei e consolidare la loro reputazione in campo mondiale, per conquistare sempre più fette di mercato in un mondo che vede come forti competitori Neozelandesi, Canadesi e Americani.

Come sono stati ripartiti i 323.8 milioni di euro attribuiti all’Italia da OCM vino?

Intorno alla metà del settembre scorso si sono chiusi tutti i bandi di partecipazione regionale per la ripartizione delle somme stanziate dall’allegato VII del Regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio 2021/2115, che aveva assegnato all’Italia 323.883.000 euro per ciascun anno di vigenza della Politica agricola comune (PAC) 2023/2027, così come ripartita dal decreto ministeriale n. 23313 del 18/01/2023. La graduatoria definitiva dei progetti ammissibili alla campagna finanziaria 2023/2024 risale al dicembre scorso ed è il risultato dell’operato delle varie Regioni che sulla base di una griglia di valutazione unica, definita a livello nazionale, hanno così ripartito l’ammontare messo a loro disposizione:

Il contributo ricevuto dalle Società, associazioni e Consorzi, vincitrici graverà all’ 80%, del 50 % del valore del progetto riconosciuto ammissibile, sull’annualità 2023/2024 e mentre la restante parte di contributo graverà sugli esercizi finanziari successivi.

Con decreto ministeriale n. 23313 del 18/01/2023 i fondi erano stati ripartiti con criteri approvati all’unanimità dalla Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano.

Già a colpo d’occhio è visibile come la promozione sui mercati di paesi terzi abbia avuto prevalenza economica sulle ristrutturazioni di vigneti solo nelle Province autonome di Bolzano e Trento e nella Regione Liguria, oltre che in Valle d’Aosta per la quale spicca uno zero in somme stanziate per Ristrutturazione e riconversione dei vigneti. 

Nelle altre regioni è sempre più alta la cifra da investire nella prima categoria, con percentuali varie, fino a raggiungere il picco della Sicilia, dove il rapporto è del 24.75% a favore delle ristrutturazioni e riconversioni dei vigneti.

Anche tra gli investimenti spicca la Sicilia con più di 10 milioni.

Ma cosa si intende con Investimenti?

In questa categoria rientrano contributi per investimenti sia di tipo materiale che immateriale volti all’implementazione di impianti, infrastrutture, strutture vinicole atte e adattabili alla commercializzazione del vino al fine di migliorare il rendimento globale dell’impresa e aumentarne la competitività. In pratica sembrano rientrare in questa categoria, in via residuale, tutti quegli interventi che sono necessari a livello di organizzazione vinicola per implementare la produzione e la commercializzazione del bene vino in tutte quelle forme che esulano dai parametri individuati più specificatamente.

Chi ha assegnato, in definitiva, i fondi OCM vino 2024?

Il compito della scelta dei progetti è ricaduto sulle Regioni che hanno adottato le determinazioni per applicare la misura e l’individuazione delle condizioni di ammissibilità e/o esclusione dal contributo, nonché specifici criteri di attribuzione di priorità univoci, uguali per tutte le Regioni. 

Le tipologie di investimenti sui quali si va a portare ausilio economico sono di tre tipi:

  • Progetti Nazionali.
  • Progetti Multiregionali: da finanziare con fondi Nazionali o con fondi Regionali nei due casi che l’azienda capofila sia della Regione nella quale viene presentato il progetto o meno.
  • Progetti Regionali: finanziati dalla disponibilità della Regioni derivante dalla ripartizione stabilita dal DM 23313/2023.

Cosa significa Promozione sui mercati dei Paesi terzi?

Significa investire in conoscenze e metodi di marketing e non solo su una rete di infrastrutture. Significa investire in lavoro, capitale umano, knowledge. Con questo si intende finanziare la promozione dei prodotti vitivinicoli nei paesi extra europei tramite attività volte al miglioramento della competitività all’estero, con relazioni pubbliche, pubblicità di vario genere, come la partecipazione come fiere e manifestazioni di rilievo internazionale nel settore vitivinicolo. Il tutto per ottenere conoscibilità, essere riconosciuti all’estero e consolidare la propria posizione di mercato, con conseguente ausilio di capacità tecniche in grado di valutare le performance delle attività messe in opera e sviluppate sui mercati stessi. 

Che fine hanno fatto i fondi che non hanno trovato immediata destinazione? 

Al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse comunitarie, le economie che sono state rilevate sono ripartite tra Regioni e Province autonome che abbiano evidenziato capacità di utilizzo di ulteriori fabbisogni finanziari nel rispetto delle scadenze comunitarie sulla base di criteri prestabiliti. L’attribuzione delle risorse di riserva dei fondi della quota nazionale su progetti multiregionali per l’annualità 2023/2024 ha ottenuto approvazione in via definitiva con il decreto direttoriale n. 707239 del 29 dicembre 2023. 

Già a colpo d’occhio è visibile come la promozione sui mercati di paesi terzi abbia avuto prevalenza economica sulle ristrutturazioni di vigneti solo nelle Province autonome di Bolzano e Trento e nella Regione Liguria, oltre che in Valle d’Aosta per la quale spicca uno zero in somme stanziate per Ristrutturazione e riconversione dei vigneti. 

Nelle altre regioni è sempre più alta la cifra da investire nella prima categoria, con percentuali varie, fino a raggiungere il picco della Sicilia, dove il rapporto è del 24.75% a favore delle ristrutturazioni e riconversioni dei vigneti.

Anche tra gli investimenti spicca la Sicilia con più di 10 milioni.

Ma cosa si intende con Investimenti?

In questa categoria rientrano contributi per investimenti sia di tipo materiale che immateriale volti all’implementazione di impianti, infrastrutture, strutture vinicole atte e adattabili alla commercializzazione del vino al fine di migliorare il rendimento globale dell’impresa e aumentarne la competitività. In pratica sembrano rientrare in questa categoria, in via residuale, tutti quegli interventi che sono necessari a livello di organizzazione vinicola per implementare la produzione e la commercializzazione del bene vino in tutte quelle forme che esulano dai parametri individuati più specificatamente.

Chi ha assegnato, in definitiva, i fondi OCM vino?

Il compito della scelta dei progetti è ricaduto sulle Regioni che hanno adottato le determinazioni per applicare la misura e l’individuazione delle condizioni di ammissibilità e/o esclusione dal contributo, nonché specifici criteri di attribuzione di priorità univoci, uguali per tutte le Regioni. 

Le tipologie di investimenti sui quali si va a portare ausilio economico sono di tre tipi:

  • Progetti Nazionali.
  • Progetti Multiregionali: da finanziare con fondi Nazionali o con fondi Regionali nei due casi che l’azienda capofila sia della Regione nella quale viene presentato il progetto o meno.
  • Progetti Regionali: finanziati dalla disponibilità della Regioni derivante dalla ripartizione stabilita dal DM 23313/2023.

Cosa significa Promozione sui mercati dei Paesi terzi?

Significa investire in conoscenze e metodi di marketing e non solo su una rete di infrastrutture. Significa investire in lavoro, capitale umano, knowledge. Con questo si intende finanziare la promozione dei prodotti vitivinicoli nei paesi extra europei tramite attività volte al miglioramento della competitività all’estero, con relazioni pubbliche, pubblicità di vario genere, come la partecipazione come fiere e manifestazioni di rilievo internazionale nel settore vitivinicolo. Il tutto per ottenere conoscibilità, essere riconosciuti all’estero e consolidare la propria posizione di mercato, con conseguente ausilio di capacità tecniche in grado di valutare le performance delle attività messe in opera e sviluppate sui mercati stessi. 

Che fine hanno fatto i fondi che non hanno trovato immediata destinazione? 

Al fine di garantire il pieno utilizzo delle risorse comunitarie, le economie che sono state rilevate sono ripartite tra Regioni e Province autonome che abbiano evidenziato capacità di utilizzo di ulteriori fabbisogni finanziari nel rispetto delle scadenze comunitarie sulla base di criteri prestabiliti. L’attribuzione delle risorse di riserva dei fondi della quota nazionale su progetti multiregionali per l’annualità 2023/2024 ha ottenuto approvazione in via definitiva con il decreto direttoriale n. 707239 del 29 dicembre 2023. 

(Domizia Fusi)

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