Italia leader nel mercato enoico norvegese

L’export dei grandi vini rossi italiani tripla quello di Francia e Spagna

L’Italia domina l’export dei rossi di uno dei mercati più importati al mondo, quello della Norvegia. A rivelarlo è una ricerca, condotta dal consorzio di promozione I Vini del Piemonte in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, presentata con il supporto di UniCredit qualche giorno fa ad Alba, in un incontro organizzato allo scopo di poter disporre di dati statistici utili a comprendere il posizionamento dei vini italiani, e in particolare piemontesi, in Norvegia e aver così un quadro completo della situazione per calibrare al meglio le azioni promozionali in questo influente e strategico Paese nordico.
Negli ultimi 15-20 anni infatti i norvegesi, con un reddito pro-capite tra i più alti in Europa (in media superiore ai 69.000 dollari all’anno), hanno investito molto sui vini di altissima qualità italiani diventati di moda soprattutto tra i giovani intenditori dal palato sempre più sofisticato ed esigente.
L’Italia, con un valore pari 279 milioni di euro e una quota di mercato pari al 42% (il 6% in più rispetto al 2010), tripla la Francia e la Spagna ferme a 91 milioni.
Tra le regioni italiane, il Veneto si conferma il primo esportatore del Paese (+30% in volume e +37% in valore) ma è in ottima crescita anche il Piemonte (in 7 anni +64.5% in volume e +84% in valore) che guadagna un meritatissimo secondo posto. Nel 2017 le aziende vinicole piemontesi hanno fatturato un totale di 69 milioni di euro con le esportazioni in Norvegia: il mercato del Barolo è il primo in assoluto, superando addirittura quello degli Stati Uniti. Diverse le manifestazioni dedicate nel Paese dei fiordi a questo rosso d’eccellenza piemontese, come il Barolo & Friend Event tornato a febbraio per il quinto anno consecutivo con un tour di eventi organizzati nelle città di Oslo, Trondheim e Bergen.

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