James Suckling: export in Usa, tra dazi e coronavirus

Con James Suckling per parlare di vino italiano ed export in Usa, tra numeri crescenti e lo stallo legato alla pandemia.

Il 2019 ha fatto registrare per l’export di vino italiano in Usa un aumento, forse anche per un accumulo di scorte in previsione dell’introduzione dei dazi (fonte Nomisma). James Suckling, uno dei più importanti critici di vino al mondo e grande conoscitore della realtà italiana, ci fa vedere con il suo sguardo quale futuro ci attende.

Nel 2019 l’export di vino dall’Italia al mercato Usa in valore è salito del 4%. Qual è la situazione al tempo del Coronavirus?

“La situazione delle vendite di vino italiano negli Usa è molto buona, specialmente per i vini e i marchi noti. La gente continua a bere vino. Questo è particolarmente vero per le aziende che vendono attraverso la distribuzione e non ai ristoranti. Ho parlato con molti produttori italiani, che per anni si sono focalizzati nella vendita on-premise; stanno attraversando un momento molto difficile per via della chiusura o perché alcuni ristoranti hanno cessato l’attività”.

Durante il confinamento in Usa è aumentato il consumo di vino a casa; come si è posizionato il vino italiano nelle vendite?

“La gente che in America beve vino italiano, sta bevendo ancora più vino italiano. Ma non credo ci sia stato un cambiamento di posizione nelle vendite”.

Il rischio dei dazi Usa sul vino italiano è scongiurato?

“Credo che ci sia un rischio reale che i vini italiani, come altri vini europei, possano essere tassati dal Governo americano. Ho fatto tutto il possibile per evitarlo, attraverso la comunicazione ai miei due milioni di followers sui miei social media, sul mio sito e nelle newsletter contro i dazi proposti e li ho esortati a scrivere al Governo e ai propri rappresentanti al Congresso” (…)

L’intervista completa sul numero di Luglio Agosto della rivista

 

The American market outlook according to JAMES SUCKLING

2019 has seen a growth in the Italian wine export to the US, maybe due to the stockpiling in view of the introduction of the duties (source Nomisma). James Suckling, one of the most important wine critics in the world and a great expert of the Italian reality shows us what future awaits us.

In 2019 the wine export from Italy to the US market increased by 4%. How is the situation in the age of Coronavirus?

The situation for wine sales in the United States for Italian wines is very good, especially known wines and brands. People are drinking wine. This is especially true for wines or wineries that sell through retail and not in restaurants.  I have spoken to a number of Italian wine producers, who have focused many years selling on-premise and they are having a difficult moment because so many restaurants are closed or have gone out of business.”

During the lockdown in the US, wine consumption at home has increased; has the Italian wine strengthened its market position?

People who drink Italian wines in the US are drinking more Italian wines. But I don’t think there has been a change in position”. 

Is there still a risk of US duties on Italian wines?

I think there is a real risk that Italian wines, like other European wines, could be taxed by the US government. I have done everything possible to avert this; through communication to my almost two million followers on my social media, my website and newsletters against the proposed tariffs and I urged them to write the government and their Congressional representatives”.

(Stefania Tacconi)

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