Il presente e il futuro di Poggiopiano si chiama Martina

Figlia di Mauro ed Elisabetta Galardi, è l’energia del nuovo che valorizza la tradizione.

IGV – Sei giovane (23 anni n.d.r.) eppure trapeli la certezza di chi sa cosa vuol fare nella vita. Com’è nata la tua passione per il vino?
Sono cresciuta in un ambiente in cui il vino e l’olio extravergine di oliva erano il pane quotidiano.
Il lavoro di babbo Mauro e mamma Elisabetta mi ha sempre affascinata: mi intrufolavo in cantina mentre mio padre faceva travasi o degustava i vini, e ci tenevo ad aiutare mia madre in ufficio anche semplicemente spillando fogli. Mi sono sempre sentita parte del ‘Team Poggiopiano’,  anche perchè i miei genitori mi hanno sempre coinvolta e stimolata a partecipare.  Il vino è  proprio l’anello che coniunge tutti i miei interessi: natura, scienza, arte, viaggi, contatto con le persone, mangiare (bene) e bere (bene).
IGV – Come ti sei formata per lavorare in questo mondo?
Mi sono laureata in Viticoltura ed Enologia presso l’Università di Firenze, con una tesi sperimentale sulla Quercetina, analizzando l’effetto di alcuni aspetti agronomici ed enologici sul tenore di questa molecola nelle uve e nel vino. Nei tre anni dell’ Università ho comunque sempre cercato di “mettere a frutto” ogni vendemmia per fare esperienza: il primo anno nel Laboratorio di Analisi di una nota Cantina toscana, in cui ho avuto la possibilità e la soddisfazione di utilizzare apparecchiature all’avanguardia; il secondo anno ho partecipato al Programna Erasmus come aiuto cantiniere nella zona del Bordeaux ; adesso sono appena rientrata  dalla Nuova Zelanda, dove ho lavorato come aiuto enologo in una ben nota Azienda biologica, dove si producono soprattutto vini bianchi. Non nascondo, comunque,  quanto anche la danza classica , altra mia grande passione, mi abbia plasmata: mi ha insegnato a lavorare in gruppo, a rispettare il lavoro degli altri, a curare i particolari e a non lasciare niente al caso. Ma nel nostro mondo non si finisce mai di imparare ed io, curiosa di natura,  sono molto ben disposta ad  imparare da tutti e da tutto.
IGV-  Hai fatto molte esperienze all’estero…
Ho cominciato a viaggiare da sola molto presto: a 9 anni il mio primo viaggio-studio a cui ne sono seguiti puntualmente ogni anno altri tra Inghilterra e Stati Uniti. Per me è sempre stato un piacere seguire mio padre alle fiere ( in Italia ma anche in Europa e negli Stati Uniti…) in qualità di “Assistente alle Vendite” e questo mi ha permesso di approfondire la lingua inglese, in modo specifico nel campo del vino. Nel 2015, in occasione del mio Erasmus, ho visitato le regioni del Bordeaux e Saint Emilion. Una bella esperienza dal punto di vista enologico ed umano oltre che linguistico, consumata in una zona dove le mani sporche di vino sono un orgoglio, assaggiando vini che fanno capire tanto dell’ Enologia. L’esperienza appena conclusa in Nuova Zelanda, oltre a farmi acquisire una maggiore sicurezza nella lingua, mi ha fatto scoprire  nuove metodologie di lavoro, una nuova organizzazione e mi ha permesso di costruire un bagaglio di “novità” che intendo  portare a Poggiopiano, condividendole e  valutandole con i miei genitori.
IGV – Cosa vuol dire imparare un mestiere come questo?
Imparare qualcosa che è passione, divertimento e avventura, e che perciò compensa completamente la fatica che c’è dietro.
IGV – Cosa condividi, a livello lavorativo, con i tuoi genitori e cosa invece vi divide?
I miei genitori hanno sempre fatto meglio e di più: se vedi le foto di Poggiopiano quando hanno iniziato non lo riconosci. In questo credo , e spero, di essere loro degna erede. Siamo tre menti diverse, e questo è il nostro ‘asso nella manica’: riusciamo sempre comunque  a trovare un punto in comune per una discussione costruttiva. Tutti e tre siamo orientati verso le cose semplici e genuine. C’è molta tradizione a Poggiopiano, ma loro sono sempre stati disposti ad accogliere l’ innovazione, e io sono felice di fare da traino in questo caso. Adesso dovranno stare all’erta perché di idee ne ho fin troppe !

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The present and future of Poggiopiano are named Martina

Daughter of Mauro and Elisabetta Galardi, she represents the modern energy which enriches tradition.

IGV – You are young (23 yo) but you are already certain of what to do in your life. How was your passion for wine born?
I was raised in a place where wine and extra virgin olive oil were daily bread. The work of my father Mauro and my mother Elisabetta always fascinated me: I used to sneak in the cellar
while my father was tasting wines and I also wanted to help my mother in the office just by stapling sheets. I always felt as a part of Poggiopiano team, also cause my parents always involved me and encouraged me to take part in activities. Wine is, in fact, the link which reunites all of my interests: nature, science, art, travels, contacts with people, eating and drinking well.
IGV – What did you study to work in this world?
I got graduated in Viticulture and Oenology at the University of Florence, discussing an experimental thesis about Quercetin, analysing how agronomic and oenological factors affect the quantity of this molecule in grapes and wine. During my three years at the university I tried to extract the best from each harvest to gain experience: the first year was in an Analysis Laboratory of a famous Tuscan cellar, where I had the satisfaction and the opportunity to use modern machineries. The second year, thanks to the Erasmus Programme, I worked as a cellar cellar hand in Bordeaux. Now I am just back from my last experience as cellar hand in a famous organic winery from New Zealand, where they produce mainly white wines.
I cannot hide also how my other passion, ballet, influenced me: it taught me how to work in a group, to respect the other’s work, to consider every particular and to not leave anything to fate. But in our world we never stop learning, and I, being naturally curious, I am ready to learn from everyone and everything.
IGV- You made a lot of experiences abroad…
I began travelling alone very soon: at 9 years old I left for my first study trip, then, every year, in England or the US. To me, it has always been a pleasure following my father at various exhibitions (in Italy but also in Europe and United States) as a seller assistant and that permitted me to improve my English, too, especially in the wine subject. In 2015, in the occasion of my Erasmus, I visited Bordeaux and Saint Emillion. It was a beautiful experience under human and linguistic aspects, in a place where getting hands dirty of wine is a symbol of pride and tasting those wines teaches you a lot about wine making. The just ended experience in New Zealand, other than improving my English, made me discover new working attitudes, new organisation methods and built up a baggage of novelties that I want to bring to Poggiopiano, sharing and considering them with my parents.
IGV – What does it mean to learn a job like this?
Learning something that is passion, fun and adventure at the same time, so that it can compensate the fatigue that there’s behind it.
IGV – What do you share with your parents during work and what divides you instead?
My parents have always done better and more: if you watch Poggiopiano’s pictures from when they started, it’ is hard to recognise it. Under this aspect, I hope to become their worthy heir. We’ve got three different minds and that’s our triumph card: we are always able to find a common point for a constructive discussion. All of us tend to like genuine, simple things. There’s a lot of tradition at Poggiopiano, but they are always ready to welcome innovations, and I am happy to encourage them in this case. Now they have to be aware of me, cause I really have to many new ideas!

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