Franciacorta: il vino più venduto nel 2018

Tutti i dati e le tendenze dell’Osservatorio Signorvino-Nomisma

Il Franciacorta è la denominazione più venduta nel 2018. A rivelarlo è stato l’Osservatorio Signorvino-Nomisma attraverso un monitoraggio di 15 punti vendita sul territorio.
La classifica, presentata ieri a Milano, vede al secondo posto l’Amarone (9% con il prezzo medio maggiore di 45,5 euro) davanti al Prosecco Doc Docg (9%) e al Brunello di Montalcino (4%). Ottimi risultati anche per le bottiglie di Lugana, Rosso di Montalcino e Pinot Nero, seguiti da Prosecco, Amarone e Trento Doc.

Dai dati raccolti si evince che il 21% degli italiani è disposto a spendere dai 14,90 ai 19,90 euro per una bottiglia di vino mentre il 20% degli acquirenti preferisce la fascia più bassa, dai 9,90 ed i 14,90 euro. Ma sono i vini che costano tra 24,90 ed i 49,90 euro a convincere di più gli italiani (25%) sia per il consumo in store che per il take away. Ad essere più apprezzati sono i vini rossi (41%), seguiti dalle bollicine (25%), dai vini bianchi (18%), davanti ai vini dolci (6%) e ai rosati (4%).
Le tendenze variano anche in base al genere: le donne preferiscono essere consigliate da un esperto e spesso optano per vini leggeri. Gli uomini, di età mediamente maggiore rispetto alle donne, hanno le idee ben chiare e prediligono il prestigio dell’etichetta, optando per vini strutturati e di una certa importanza.
Tra i 18 ed i 65 anni (fascia d’età in cui si concentra la grande maggioranza dei consumi di vino) solo il 16% dei consumatori beve vino tutti i giorni, il 23% beve vino 2-3 volte alla settimana mentre il 29% si concede un calice 2-3 volte al mese. Il 15% della popolazione non ne fa consumo.
Per quanto riguarda i canali di vendita il 35% degli italiani acquista abitualmente in enoteche e negozi specializzati, il 74% lo fa soprattutto in iper e supermercati, il 32% direttamente dal produttore, il 12% nei discount ed il 4% on line.
Secondo l’Osservatorio chi acquista abitualmente in enoteca è solitamente una persona informata sulle storie legate al mondo del vino, ha un reddito mensile superiore ai 2.500 euro, condivide sui social contenuti legati al vino ed è un appassionato di enoturismo.
Tra i criteri che indirizzano la scelta del vino c’è al primo posto il territorio di produzione (24%, per chi compra in enoteca rispetto al 20% del totale dei consumatori), segue la denominazione (22% rispetto al 19%) e il vitigno (21% rispetto al 16%); anche il consiglio di amici e conoscenti potrebbe influenzare la scelta (13% rispetto al 12%). Prezzi bassi e promozioni sono presi in considerazione solo dal 4% dei frequentatori di enoteche (aspetto invece importante per il 12% dei consumatori).
Secondo gli italiani, la Toscana è la migliore regione produttrice di rossi fermi, davanti a Piemonte e Puglia. L’Alto Adige ed il Veneto sono alla pari per i vini bianchi fermi, davanti al Friuli Venezia Giulia. Il Veneto è il migliore produttore di vini rosati (davanti a Puglia e Piemonte) ed è a pari merito con il Piemonte per la produzione di spumanti, davanti all’accoppiata Trentino-Lombardia.

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