Export del vino italiano: qual è il nuovo record per il 2014?

I dati 2008-2013 di Wine Monitor – Nomisma parlano di un export che ha assorbito la crisi e l’effetto euro, con i Paesi Terzi cresciuti più dell’Ue.

downloadUna crescita del 45% a valore e del 23% in volume dell’export nel quinquennio 2008-2013, che per l’arco 2001-2013 segna un incremento del +100% a valore e +36% a volumi. Dati positivi che indicano come la crescita non sia solo quantitativa ma anche qualitativa. Per l’anno 2014 le stime di Wine Monitor-Nomisma parlano persino di un possibile nuovo record di 5,1 miliardi di euro, rispetto al 5,04 registrato nel 2013. Tuttavia si registra una frenata rispetto al trend degli scorsi anni, con tassi medi annui di crescita superiori al 9% tra il 2009 e il 2013.

Dai dati Istat, elaborati da Unione Italiana Vini e “Il Corriere Vinicolo” e pubblicati nello speciale “Il vino in cifre 2014” emerge il primato del Veneto, che tocca quota 1,184 miliardi di euro solo tra gennaio e settembre 2014 segnando un +3,4% sul 2013. A seguire, con un netto stacco, il Piemonte, con 691,5 milioni di euro (+5,1%), e la Toscana, con 530 (+1,8%).

È stato così possibile assorbire la crisi post 2008 come pure l’effetto euro, anche grazie ad una crescita dei Paesi Terzi, nel periodo 2008-2013, superiore a quella europea sia a volume (+32%, a 6,8 milioni di ettolitri nel 2013) che in valore (+50%, a 2.4 miliardi di euro). Inoltre, il valore medio del venduto sulle piazze extra-Ue è quasi il doppio rispetto a quello Ue (358,85 euro/hl contro 188,96 euro/hl).

Il merito va anche all’Ocm che ha saputo puntare sulle esportazioni e sulla promozione del comparto vinicolo italiano, promuovendo una politica di dialogo fra le aziende. Positivo infine anche il connubio pubblico-privato.

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