L’enoteca online di Esselunga fa concorrenza ai big del wine commerce

Il 14 novembre il colosso della vendita al dettaglio Esselunga ha lanciato la sua enoteca online, dedicata a vini e distillati di qualità. Attualmente, il sito ospita 1.400 etichette di vini, prodotti da oltre 350 produttori italiani e francesi. La decisione di creare un e-commerce dedicato nasce dalla volontà di servire tutte le regioni d’Italia, non solo quelle del centro-nord dove Esselunga è presente con i propri negozi.

L’offerta spazia da etichette dai dieci ai mille euro, includendo referenze come Ferrari, Krug, Château Mouton Rothschild, Dom Pérignon, Sassicaia, Tignanello, Cervaro della Sala.

Potenziale il concetto di negozio virtuale

L’enoteca online “nasce per dare valore al prodotto e ai produttori“. Nel tempo, la piattaforma sarà arricchita con informazioni e curiosità sui vitigni e le regioni di provenienza, la tipologia di terreno. Ma anche approfondimenti sulle note di degustazione, la corretta temperatura di servizio e l’indicazione del calice migliore da utilizzare. Inoltre, saranno presenti approfondimenti su aziende, territori e abbinamenti enogastronomici. Enoteca Esselunga si propone, infatti, di accompagnare l’esperienza del consumatore in diversi momenti, oltre all’acquisto”.

L’obiettivo è sviluppare la dimensione del negozio virtuale, inaugurando una formula ibrida che riesca a garantire la stessa attenzione e assistenza del negozio fisico.

“Dopo l’avvento della spesa a domicilio, il viaggio nel mondo del vino ci ha portato a immaginare un’enoteca online in grado di far arrivare ovunque la nostra selezione” spiega l’insegna.

La sfida ai big player del wine-commerce

Questa strategia nasce come rafforzamento del consolidato reparto enoteca di Esselunga che l’anno scorso ha raggiunto i 100 milioni di bottiglie vendute. Presente in 88 super-store, e in 8 negozi di prossimità laEsse, quest’ultimo gioca un grande peso in termini di ricavi e marginalità per l’azienda.

Al momento, tra l’offerta presente nei negozi fisici e sul sito, il catalogo Esselunga ha raggiunto un totale di circa 3.000 etichette. Una gamma ampia con cui punta a competere con altre grandi piattaforme verticali come Tannico, Signorvino e Callmewine.

Il settore del wine commerce in Italia

Secondo il Wine E-Commerce Strategic Report 2022 di Wine Intelligence, il fenomeno dell’acquisto on line di vino è una realtà consolidata in maniera trasversale nelle abitudini dei consumatori dei principali mercati mondiali. 

Secondo l’indagine di Cross Border Growth Capital e dell’enoteca online Vino.com, le vendite online corrispondono al 4% del totale delle vendite di vino in Italia. Una percentuale inferiore alla media in UK (11,9%) e Francia (9,9%), ma superiore rispetto a Germania e Spagna (1,7%).

Il 2020 ha segnato un’imprevista accelerazione (con una crescita del +132,6%). Nel 2021 i maggiori player hanno incrementato i propri ricavi complessivi del 24,1% rispetto all’anno precedente. Da una parte, questo successo è giustificato dal cambiamento delle abitudini di acquisto dei consumatori. Dall’altra, alla progressiva digitalizzazione che ha portato a sempre maggiori investimenti in strumenti di promozione e acquisizione di nuovi clienti, anche al di fuori dei confini nazionali.

In Italia, dove il 90% del segmento è dominato da piattaforme come Tannico, Vino.com, Bernabei, CallmeWine, il 2022 è stato un anno di assestamento, anche a causa dell’inflazione e della crescente concorrenza del mercato ready-to-drink e del canale GDO.

Per mantenere la fedeltà dei propri clienti, i player del wine-commerce puntano dunque su advertising digitale, sviluppo delle piattaforme in termini tecnologici ma anche di qualità e varietà del servizio

Vendite online in rallentamento dopo il lockdown

Nella prima fase di lockdown il settore delle vendite di vino online aveva conosciuto un’impennata significativa soprattutto tra i piccoli distributori. Nel 2020, le vendite digitali delle catene della Gdo hanno registrato un aumento del +151%. Il 2021 vede la crescita dell’e-commerce ancora più forte, con un trend del +310%.

Nel 2022, tuttavia, questo trend sembra aver subito rallentamento, tanto che le vendite di vino online si sono ridotte del 3,7% rispetto all’anno precedente. Secondo l’analisi Iwsr – Drinks Market Analysis, nei 16 principali mercati di e-commerce, dopo un aumento del 30% annuo tra il 2019 e il 2021, il settore vino e liquori sperimenta una crescita molto più moderata, stimata al 6% annuo, nel periodo 2021-2026.

L’imperativo per il futuro sarà garantire solidità al servizio, dove il valore dipende da tantissimi fattori. Non soltanto la vastità della gamma di prodotti a catalogo, ma la cura delle descrizioni dei prodotti, la semplicità d’uso, la presenza di un servizio di assistenza efficiente, la presenza di esperti e sommelier online, oltre che tempi di consegna rapidi e tracciabilità degli ordini. A ciò si aggiunge la qualità del packaging impiegato per il wine delivery, che deve soddisfare una serie di caratteristiche di carattere funzionale ed estetico e, al contempo, criteri ambientali sempre più stringenti.

Sempre più importante sarà fornire esperienze che ibridano la dimensione online e quella fisica, offrendo degustazioni o esperienze di enoturismo, riservate a clienti fedeli o a chi raggiunge un certo budget di spesa.

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