Due nuove tendenze per il settore vitivinicolo: Free from e Clean Wine

Il consumo di vino rientra in uno stile di vita salutare, ma è richiesta più trasparenza. Occhio alle etichette con gli ingredienti.

In un anno come il 2020 si assiste a continui cambiamenti che hanno colpito anche il settore vinicolo. Se prima della pandemia il bisogno più importante era legato alla realizzazione personale, oggi al primo posto troviamo salute e sicurezza.

A tal proposito, è stato utile l’appuntamento di wine2wine con un approfondimento sul rapporto tra vino e benessere, strettamente collegato alla salute come stato psicofisico attuale.

Gli Usa, sono il nostro primo mercato vinicolo estero, e si inseriscono tra i primi cinque nelle categorie del settore wellness. Uno scenario in cui il vino è la bevanda che si posiziona meglio, ma importanti per una continua crescita sono due variabili: il “free from” e il “clean wine”.

Il primo viene dal settore alimentare, riferendosi agli alimenti senza ingredienti dannosi per la salute. Una tendenza arrivata anche nel settore del vino riguardo solfiti e alcol, ritenuti elementi problematici.

Parlando di clean wine, si fa riferimento al settore dei cosmetici, a cui si richiede trasparenza riguardo prodotti privi di petrolio o derivati. Analoga situazione avviene nel mondo vitivinicolo.

I prodotti italiani di media e alta qualità rispondo a tali caratteristiche, ma si potrebbe cadere in un “disparagement marketing”, cioè promuovere il proprio prodotto, denigrandone altri.

Il vino ricercato è convenzionale, ma attento a salubrità e ad evitare sostanze potenzialmente nocive. È richiesta una maggiore trasparenza riguardo la produzione e la provenienza del prodotto, una grande sfida per il vino.

L’approccio del settore vitivinicolo deve essere accurato e puntuale perché in futuro si andrà in contro a un inserimento degli ingredienti nelle etichette del vino.

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