Come sarà la vendemmia nell’anno del Covid-19?

Dalla vigna alla cantina, ci si interroga sul futuro e si cercano i mezzi straordinari per gestire la grande crisi nel settore enoico

Il lavoro che si fa in vigna si ripercuote nella cantina. Bisogna usare tutti gli strumenti possibili per arrivare al meglio alla raccolta delle uve che daranno vita ai vini italiani. Le aziende devono organizzarsi, ora più che mai, per non trovarsi con delle giacenze, inevitabili visto il numero dei consumi nell’horeca e il blocco legato alle esportazioni.
Una delle proposte in Italia è quella della distillazione straordinaria, per produrre alcol per disinfettanti al posto di 3 milioni di ettolitri di vino, e garantire un’entrata economica alle cantine.
Questa sembra essere la soluzione più pratica per abbattere l’eccedenza e, contemporaneamente, di creare spazio in cantina per accogliere la nuova vendemmia. Una misura che si potrebbe applicare su base volontaria e che va valutata dal punto di vista economico perché per alcuni vini, nel caso si dovesse stabilire un prezzo fisso al litro, si andrebbe in perdita e non si potrebbero coprire i costi di produzione.
Un’altra pratica per gestire la quantità di produzione, potrebbe essere la vendemmia verde. Questa soluzione è più difficile da applicare perché richiede alla presentazione della domanda di contributo deve seguire poi la verifica dell’avvenuto totale abbattimento dell’uva da parte del viticoltore. E altrettanto problematica è la determinazione del prezzo di compensazione da riconoscere.
Vanno in ogni caso prese in esame anche misure di sostegno per i soli produttori di uve, per metterli a riparo da ribassi eccessivi e speculazioni, in vista della vendemmia.
Per quanto riguarda le produzioni di maggior valore e longevità si potrebbe ricorrere ad altre misure come la riserva vendemmiale e lo stoccaggio, nella speranza che il mercato riparta il prima possibile e che il prodotto messo da parte trovi spazio su una scena che uscirà senza dubbio molto cambiata da questa emergenza sanitaria.
Quelle elencate sono tutte misure straordinarie che hanno come primo obiettivo principale quello di non far crollare il prezzo, con le svendite del prodotto pur di fare spazio in cantina o di incassare qualche euro.
Nella situazione complicata che sta attraversando anche il settore del vino, le istituzioni d’Italia e d’Europa devono prendere decisioni nette e chiare perché il tempo della vendemmia si avvicina e fra pochi mesi sarà il tempo di raccogliere i primi grappoli di uva.

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