Boom per la ristrutturazione dei vigneti. Servono liquidità e garanzie.

Mancano 14 milioni a fronte dei 24 richiesti dalle aziende. Bani: “Ridistribuzione delle risorse a favore delle regioni più virtuose”

L’Italia si trova in un periodo di forte crisi, causato principalmente dalla pandemia. Ciò nonostante, le aziende vitivinicole toscane sono comunque intenzionate a investire. Infatti, sono sati richiesti 24 milioni di contributi per la ristrutturazione dei vigneti.

I fondi resi disponibili dalla Regione Toscana non sono però sufficienti. Infatti, le risorse utili per rimborsare il 50% delle spese non vanno oltre ai 10 milioni.

Marco Alessandro Bani, direttore del Consorzio Vino Chianti, spiega che le aziende hanno scommesso sul rinnovamento dei vigneti, per avere una migliore qualità del prodotto finale.

Oltre a ciò che riguarda i vigneti, bisogna far riferimento alle 500 domande presentate per il finanziamento di investimenti per le cantine e le rispettive attrezzature. Anche in questo frangente la limitatezza delle risorse ha sovrastato l’entusiasmo delle aziende di investire.

Si richiedono perciò delle garanzie per la liquidità utile a coprire gli investimenti. In più è necessario un maggiore sostegno per le aziende vitivinicole che rappresentano un settore trainante per la Toscana e il Paese.

“Sarebbe opportuno – conclude Bani – che le risorse non spese dalle altre regioni venissero ridistribuite da parte del Ministero a favore delle regioni più virtuose e rapide nella spesa. In questa fase delicata ci attendiamo che il ministro ad interim Giuseppe Conte possa intervenire risolutivamente aiutando chi oggi getta basi concrete per il rilancio dell’economia del nostro Paese.”

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