L’Appius 2012 presentato in grande stile al Merano Wine Festival

Una wine collection creata per entusiasmare gli appassionati di vino di tutto il mondo.

immagine_bottigliaPresentazione in grande stile per l’Appius 2012, il sogno enologico di Hans Terzer diventato realtà 2 anni fa. Un modo assolutamente gradito per aprire il consueto appuntamento con il Merano WineFestival, il festival altoatesino che anno dopo è sempre più una calamita per appassionati e professioni di vino.

Ecco che nella bella sala degustazione/enoteca di San Michele Appiano viene presentata la terza edizione di Appius, un blend di uve provenienti da vecchie vigne che cambia anno dopo anno in base alle peculiarità dell’annata e alle punte di eccellenza della vendemmia. Dopo le annate 2010 e 2011, adesso è la volta della 2012 (anche la 2013 vedrà la luce, come ha annunciato Terzer ai suoi commensali).

La vendemmia 2012, di cui si parla in questo caso, è stata più che positiva. La cuvée per l’Appius è stata così selezionata dalla sensibilità di Terzer: Chardonnay (circa i due terzi), Sauvignon Blanc, Pinot Grigio e Pinot Bianco. Un bel colore luminoso, un naso che è un tripudio di frutta esotica, nocciola, tostatura e sigaro, con una sempre presente mineralità che si racconta sia all’olfatazione che all’assaggio.

Molto viene detto nel corso della serata di questo vino: si parte dal perché del nome – “avevamo pensato ad un nome inglese, ma poi siamo andati a cercare la radice romana del nome Appiano” -, di come è nato il progetto, dell’importanza del millesimo, della parte “estetica” – la scelta delle linee sinuose di questa terza edizione sono un omaggio alla sensualità del prodotto – e così via.

Lo scopo è di concepire una wine collection in grado di entusiasmare gli appassionati di vino di tutto il mondo. Ma è ancora prima quello di creare uno storytelling capace di narrare la filosofia della cantina e il lavoro del suo amato enologo, che festeggia le sue quaranta vendemmie in azienda. Ogni edizione di Appius è limitata; quest’anno sono 5.500 le bottiglie disponibili, più un centinaio di magnum e qualche grande formato (leggermente di più delle prime edizioni). E per il futuro? Arriverà forse un corrispettivo dell’Appius “in rosso”? Staremo a vedere, ma Terzer – e l’Alto Adige – si sa, sono bianchisti per definizione.

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