Una sera al Ferro Wine di Castelfranco Veneto

Una degustazione con Luca Gardini su alcuni vini toscani.

Stiamo finalmente sdoganando il mondo del vino, avvicinandolo sia alla gente comune che alla fascia giovane, per quanto non giovanissima, della società.

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Foto @Aromicreativi

Me ne ha dato prova recentemente una serie di degustazioni tenutesi alla Ferro Wine, dinamica realtà di Castelfranco Veneto. Siamo fuori da certi circuiti virtuosi come quello di Milano – dove la proposta enogastronomica è continuamente posta sotto i riflettori e il pubblico stimolato in tal senso – eppure le sale di Ferro Wine erano affollate, segno che anche durante un giorno lavorativo la gente un giro se lo è fatto volentieri finito lavoro. È vero: c’erano anche molti addetti della ristorazione, e fra questi molti volti giovani, ma tanti erano semplicemente simpatizzanti.

20161010_172206Fra gli ultimi assaggi fatti, la degustazione di Castiglion del Bosco, condotta da Luca Gardini, ha permesso di approfondire il versante nord di Montalcino e il territorio di Riparbella, da cui provengono i vini dell’azienda toscana. La tenuta, che ha alle spalle 800 anni di vita, è oggi di proprietà della famiglia Ferragamo e seguita dall’enologo Beppe Caviola.

Rosso di Montalcino 2014

Un rosso che smentisce chi divide le annate in pessime e ottime e che pensa di sapere a priori cosa si troverà in bocca. Qui, come in altri Rossi del 2014, si capisce che anche con un’annata difficile come la 2014 si può lavorare bene in vigna e assicurarsi le premesse per un prodotto godibile. Un Rosso di grande freschezza, che porta con sé anche il ricordo rustico della salvia, un sentore materico di terra al naso unito a frutta polposa. Sorso medicamentoso, che unisce la freschezza del pompelmo rosa a certe note mentolate.

20161010_172553Brunello 2010

Annata valutata con le cinque stelle che rischia però di arrivare col fiato corto sulla lunghezza (giusto per ribadire quanto detto sopra). L’annata calda, se da un lato ha permesso infatti di conseguire una piena maturazione polifenolica e di far arrivare in cantina uve sanissime, dall’altra ha sfidato la freschezza. Qui grazie all’esposizione a nord, il Brunello riesce ad esprimere un passo fresco e ritemprante. Naso che calca più sul balsamico e il pino mugo che non sul frutto in confettura, attacco di bocca morbido, che lascia poi spazio ad un melograno, stando a Gardini, dove emerge a poco a poco la temperanza del tannino.

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Prima Pietra 2012

Un’altra grande annata, che potrebbe rivelarsi più lungimirante della 2012. Ottenuto da uve
50% Merlot, 30% Cabernet Sauvignon, 10% Cabernet Franc e 10% Petit Verdot, il Prima Pietra si pone in dialogo con i grandi vini della costa toscana, Bolgheri in primis. Frutto rosso, leggerissimi ricordi vegetali, bocca sferzante che ne rivela la gioventù, pepe rosa, nota salina.

 

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