Degustando i vini dei fratelli “Chicu” nel cuore del Roero

Declinazioni di Nebbiolo, non solo Roero ma anche Langa

VignetiIl Piemonte è uno di quei posti dove i fiumi sono ancora confini determinanti, che segnano il passaggio da una realtà (enologica) ad un’altra, e le indicazioni stradali ti vengono date sulla base delle colline. È questa visione del mondo, di chi conosce palmo a palmo il territorio per adusa esperienza – per una familiare consuetudine che era dei nostri nonni e che oggi, se non si è già persa del tutto, si va via perdendo – ad avermi affascinato così tanto.

Siamo sulla riva sinistra del Tanaro: di là sono le terre del Barolo e Barbaresco, qui dominavano i Roero, antica famiglia feudataria che ha dato il nome a queste colline di confine fra il Monferrato e le Langhe. E qui sorge Cascina Chicco, un nome che è anch’esso retaggio di un’antica tradizione in cui le famiglie erano conosciute non per il cognome ufficiale – delegato solo a occasioni ufficiali – ma per un soprannome la cui origine si perdeva indietro nel tempo.

I “Chicu” fanno vino da tre generazioni e se oggi competenza enologica e strumenti hanno una veste al passo coi tempi, lo spirito non è cambiato: Enrico e Marco Faccenda, entrambi enologi e oggi alla guida dell’azienda, sono tuttora conosciuti come i fratelli “Chicu” e nelle enormi cantine torreggia la ruota, simbolo dei Roero. La produzione è quella classica degli autoctoni locali coltivati nei 40 ettari di vigneto che si estendono a corona attorno a Canale, nel cuore del Roero, cui si è recentemente aggiunto un piccolo appezzamento oltre fiume, a Monforte d’Alba, dove nascono il Barolo “Rocche di Castelletto” e il Barolo Riserva “Ginestra”.

20150911_101458Metodo Classico Extra Brut “Cuvé Zero” 2011
Un Metodo Classico da Nebbiolo in purezza, tenue giallo paglierino, fiori bianchi e camomilla di campo, sentori di lievito e nota dolce, di zucchero caramellato. Il sorso è declinato sulla frutta, polpa di pera in primis, e sulla freschezza del limone, bollicine corroboranti e finale dove torna la dolcezza del fiore.

Roero Arneis “Anterisio” 2014 Docg
Un borgo al centro delle contese feudatarie del Duecento, che venne raso al suolo e sulle cui rovine oggi crescono i vigneti di questa bacca bianca piemontese. Criomacerazione e solo acciaio, colore fresco, giallo tenue con ancora riflessi giovanili, naso fruttato che ne rispecchia il colore, soprattutto nella nota di tarassaco. In bocca l’Arneis esprime le sue doti di bianco dalla personalità adolescenziale, corpo e al contempo slanci di energia, sorso pulito, leggera sapidità, ricordi di prato.

Nebbiolo d’Alba “Mompissano” 2013 Doc
Da viti di 50-60 anni e vigneti ripidissimi che sono fra i bricchi storici di Canale. Vino di eleganza, colore rubino con sfumature che virano al granato, naso potente, frutta rossa dolce, polpa di fragola. Al palato il Mompissano esprime una bella acidità, un corpo atletico, tannini accondiscendenti, chiusura sul pepe bianco.

Roero “Valmaggiore” Riserva 2011 Docg
Rosso rubino intenso, alcolicità percettibile già al naso unita a sentori terrori, a note di spezia, leggera liquirizia. In bocca freschezza e apporto tannico importante, nota balsamica dove accanto alla bacca di ginepro, troviamo l’elicriso e il timo. Il Nebbiolo del Roero.

Barolo “Rocche di Castelletto” 2011 Docg
Il Nebbiolo di Monforte d’Alba. Vigneti esposti a sud, raccolta manuale in cassette – come per tutto il resto della produzione – linea interpretativa tradizionale con l’invecchiamento in botti grandi di rovere per 24 mesi. Qui domina non la spezia, non il balsamico, ma il frutto: prugna, pesca e buccia d’arancia candita. Al palato morbidezza e sinuosità grazie ad un tannino già smussato, nota calda ben bilanciata da una sotterranea freschezza, finale che apre sulla confettura.

Barolo Riserva “Ginestra” 2008 Docg
2008: la prima annata della Riserva e un profilo che rispetto al Rocche di Castelletto è connotato dalla spezia e dalla frutta secca. 36 mesi di botte e due anni di bottiglia, mise granata di buona lucentezza, al naso noce e foglie, spezie autunnali, cannella, fiori passiti, rosa, in bocca spiccata morbidezza temprata da note balsamiche.

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