Assaggi di vini dei Poderi Luigi Einaudi a Dogliani (Cuneo)

E un nuovo ambizioso progetto legato al vino biologico.

Poderi Luigi Einaudi. Esatto, proprio quel Luigi Einaudi presidente della Repubblica Italiana che qui a Dogliani tutti continuarono a chiamare “il professore” anche dopo che si insediò al Quirinale.

20160627_172711A Dogliani Luigi Einaudi era approdato a ventitré anni, quando fresco di laurea in economia, nel 1897 aveva acquistato, anche grazie al credito, la cascina “San Giacomo”. Parte così la storia dell’azienda, con un nobile fabbricato settecentesco, una cappella sconsacrata ormai in rovina e 40 giornate piemontesi di vigna – dove 1 giornata stava per 3600 mq.

Il resto della storia di Luigi Einaudi, che lo vide Ministro della Finanza, Governatore della Banca d’Italia, Padre costituente e poi Presidente della Repubblica, è noto. L’aspetto che rimane sconosciuto ai più è invece quello dell’azienda vinicola, della cascina San Giacomo che divenne poi cuore pulsante di un’azienda vinicola composta di ben 11 cascine, e che oggi conta 127 ettari, di cui 54 vitati, situati fra i comuni di Dogliani, Barolo e Neive, in alcuni dei cru più vocati quali, solo per menzionarne uno, Cannubi.

Le cascine sono state riadattate a dimore dove dedicarsi ad un po’ di sano otium, la produzione diversificata, e il testimone è passato alla quarta generazione, rappresentata da Matteo Sardagna Einaudi che dal mondo dell’architettura, da Milano, ha deciso di rimettersi in gioco, riuscendo a instaurare un dialogo profondo e costruttivo con gli altri grandi produttori della zona.

Matteo (nel giardino della Forsteria dei Poderi Einaudi a Dogliani)Fra i progetti più ambiziosi che lo vede coinvolto vi è l’idea di creare un distretto interamente biologico nella zona di Cannubi, dove l’azienda possiede due ettari.

Poderi Einaudi Dogliani Docg 2015

Il vino storico, da cui tutto è partito: le prime vigne acquistate da Luigi Einaudi erano infatti a Dogliani. Un vino rappresentativo, nella cui freschezza d’approccio riconosco la vivacità dell’azienda stessa. Sei mesi d’acciaio, annata calda che riesce a proporre al naso un bel frutto rosso, lampone, una traccia ferrica, persino un ricordo d’erbe di campo. Sorso succulento, fresco, leggermente sapido, di bella lunghezza.

20160627_180416Piemonte Doc 2013

Cromatismi granati, al naso eucalipto, menta, terziari abbastanza importanti, tabacco e liquirizia, sorso intenso, corposo, abbastanza tannico.

Langhe Doc 2014

Nota nitida di pepe bianco su un fondo di polpa rossa, che si intuisce già al naso e viene confermato alla bocca. Il tannino è ancora giovane, e l’annata non delle più facili – per usare un eufemismo – ma il vino sa il fatto suo.

Barolo Cannubi Docg 2012

Naso complesso, che vira dal floreale, con la viola, al fruttato, mora di gelso, ciliegia, fino alle note balsamiche del pino mugo. Sorso che si avvia sulla polpa, tannino che asciuga e leggera nota pepata in chiusura. Ma siamo ancora giovincelli.

Barolo, Costa Grimaldi Docg 2009

Altro giovine di belle speranze anche se qui stiamo già sul limitare di gioventù. Profilo fruttato, polposo, ricco, tracce di balsamico e legno profumato, sorso importante, anche se ancora un po’ riservato.

L’azienda è visitabile su prenotazione e opera anche vendita diretta. I casali immersi nella tranquillità della campagna sono l’ideale per un weekend di relax, da trascorrere a bordo piscina o passeggiando per i paesini che punteggiano le colline del cuneese. U suggerimento su dove andare a mangiare? Provate l’Osteria Il Battaglino a Dogliani, pesce fresco – ebbene sì, perché appena si scolletta c’è la Liguria  – burro alici e pan briosche come non ne trovavo da tempo e funghi raccolti dalla titolare, ma anche carne e cacciagione.

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