3 assaggi dal cuore delle Langhe a firma Elvio Cogno

Elvio Cogno non è solo Barolo, è anche Barbera prefillossera e Nascetta.

Il nuovo Testo Unico si esprime anche in materia di tutela dei paesaggi vitivinicoli, raggiungendo finalmente una sensibilità che l’Italia attendeva da tempo e in merito alla quale si era mossa per altri canali, fra cui i riconoscimento Unesco.

20160901_102347Oggi la Rubrica Vini Pregiati si avventura fra le colline delle Langhe che, assieme al Roero e al Monferrato, sono state riconosciute quale Patrimonio Unesco nel 2014.

Qui, a Novello, precisamente in località Ravera numero 2 sorge Cogno, fra le storiche realtà del territorio che ha saputo essere al tempo stesso precursore dei tempi per tanti aspetti, dalla menzione del vigneto in etichetta all’attenzione per la Nascetta.

download90 mila le bottiglie prodotte di media, tutte da singolo vigneto, solo uve rosse ad eccezione della Nascetta su cui Elvio avviò già anni fa le prime selezioni massali e poi quelle clonali.

Il riconoscimento Doc arriva nel 2010 grazie allo sforzo dell’azienda Elvio Cogno e dell’Associazione Produttori Nascetta di Novello – è infatti a Novello che tale varietà, diffusa un tempo anche nel resto dell’albese quale uva da taglio, è sopravvissuta.

Il cuore della produzione dell’azienda Cogno rimane però il Nebbiolo, nei suoi tre cloni – Michet, Lampia, Rosé – e nel cru Ravera di cui Cogno occupa la massima estensione con quasi 7 ettari .

L’azienda è attualmente in conversione biologica, e se in vigna lavora con rame e zolfo, olii essenziali, sovescio e confusione sessuale, in cantina usa lieviti indigeni e cappello sommerso per i vari tini dove le diverse parcelle vinificano separate.

20160901_111628Nascetta 2015

Ghiaccio secco in vigna, macerazione prefermentativa a 8-10 gradi  che permette un’estrazione selettiva e fermentazione di 14-16 ore. Permanenza di sei mesi sulle fecce fini, affinamento unicamente in acciaio e una produzione di circa 5 mila bottiglie soggetta a variazioni a causa dell’incostanza di questa uva – fra le ragioni del suo abbandono nei secoli addietro.  Giallo paglierino intenso, al naso fiore giallo in piena fioritura, accenni di giglio e persino una nota salmastra che ricompare in bocca. Sorso di corpo, di buona freschezza calibrata da morbidezze e sinuosità di beva.

 

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Barbera d’Alba Doc Prephyllossera 2014

Una rarità, 2 mila bottiglie da viti di oltre 120 anni, una fotografia di cosa doveva essere la Barbera prima di essere impiantata su piede americano. Naso che infatti che al primo contatto è straniante e riconducibile ad una nota fra il balsamico e lo speziato, sorso che presenta un tannino modellato, con accenni già setosi, e una lunghissima permanenza.

 

barolo-vigna-elenaBarolo Docg Riserva “Vigna Elena” 2010

Un vino prodotto solo nelle annate migliori e che per il 2010 è praticamente già tutto venduto. Un’annata, la 2010, fra le più classiche e tradizionali, da Nebbiolo clone Rosé 100%. Si tratta di un clone più delicato a livello di colore ma dalla straordinaria eleganza. Colore che infatti vira sullo scarico per quanto vivace e impatto gusto-organolletico di estrema intensità. Naso mentolato, pino mugo, mora, petali di rosa e iris. Sorso che ne rivela la giovanissima età, con un tannino lineare ma ancora adolescente, quasi racchiuso su se stesso, freschezza e accenno di sapidità.

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