Vini naturali: la seconda tappa del ‘Mondo Natural Wine Tokyo’

Ritorna ‘Mondo Natural Wine Tokyo’: Sei Mesi dopo il Debutto, più di 40 Produttori e oltre 200 Vini da Italia, Slovenia, Spagna e Altrove

Secondo appuntamento per “Mondo Natural Wine Tokyo“, a distanza di sei mesi dalla prima edizione nella capitale giapponese, con oltre 40 produttori di vino naturale riuniti, e più di 200 vini selezionati dall’Italia, Slovenia, Spagna e altri paesi.

La manifestazione svoltasi nel cuore della capitale a Shinjuku, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia, è stata ispirata dalla Fiera naturale tenutasi in Svezia, giunta alla sua terza edizione. L’evento ha l’obiettivo di capitalizzare sulla costante crescita della domanda in Giappone, riconosciuto come il principale mercato di riferimento a livello mondiale per le cantine del settore.

Il movimento del vino naturale nasce in Francia a fine anni ’70 per trasferirsi in Italia a fine anni ’90, pur non esistendo alcuna legislazione sulla esatta definizione, quantomeno nella Unione europea, e sebbene sia presente un vasto movimento per la creazione di un regolamento comunitario di produzione.

Cos’è un “vino naturale”?

Il vino naturale è generalmente definito come un vino realizzato con metodi tradizionali utilizzando il minor numero possibile di sostanze chimiche e con l’ausilio della natura. “Mondo Natural Wine” offre esclusivamente una selezione di vini naturali che rispettano le seguenti linee guida, stabilite autonomamente.

Linee guida per Vigneti e Cantine

• In linea di principio, i prodotti devono essere realizzati mediante metodi di coltivazione biologica o biodinamica certificati. Anche in assenza di certificazione, non devono essere utilizzati prodotti chimici sintetici e l’irrigazione non deve essere praticata.

• Deve essere utilizzato un massimo di 3 kg/ha/anno di rame e 60 kg/ha/anno di zolfo. L’obiettivo è eliminare completamente l’uso di questi elementi in futuro.

• Raccolta manuale.

• La fermentazione deve essere spontanea. L’emissione deve avvenire con lieviti naturalmente presenti nell’uva e nell’ambiente di vinificazione. È consentito l’uso di lieviti neutri, preferibilmente biologici e/o lieviti interni, durante la fermentazione secondaria mediante metodi tradizionali.

• Deve avvenire la fermentazione malolattica.

• È vietato l’uso di controlli aggressivi della temperatura, come la criomacerazione. Utilizzare il controllo della temperatura estremamente delicato solo quando strettamente necessario.

• Non devono essere aggiunti additivi diversi dal biossido di zolfo, che viene aggiunto nella fase di imbottigliamento. La quantità totale di biossido di zolfo non deve superare i 50 mg/l.

• Non eseguire la chiarificazione (collage).

• La filtrazione non è raccomandata, e è consentita solo una filtrazione grossolana attraverso attrezzature con pori/membrane di 10 micron o meno.

• Non sono consentite manipolazioni artificiali come la filtrazione asettica, la macerazione a freddo, l’aggiunta di enzimi sintetici, acidificanti, osmosi inversa, estrazione a freddo e pastorizzazione che alterino l’aroma o il sapore del vino.

Il Giappone rappresenta un mercato con un notevole interesse verso i vini naturali, e ci sono molte opportunità in confronto ad altri luoghi in Europa, alcuni dei quali stanno attraversando una fase di stallo.

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