Dalle Tea al Green Deal: l’apporto della scienza per potenziare l’agricoltura italiana

Senatrice Cattaneo su agricoltura: Biotecnologie, Tea, Green Deal e sfide italiane. Scienza, innovazione e consapevolezza per il futuro agricolo sostenibile

La senatrice Cattaneo ha rilasciato una intervista per il giornale agricoltura.it con delle considerazioni in merito alla scienza applicata al sistema agricoltura. Nell’intervista si toccano diversi argomenti attuali del nostro settore: dai recenti cambiamenti in merito ai fitofarmaci, alla biotecnologia e la ricerca per il miglioramento delle colture.

La tradizione di oggi non è che l’innovazione di ieri

L’Europa, i fitofarmaci e le proteste degli agricoltori

La discussione inizia con l’analisi dei recenti dietrofront dell’Europa, come lo stop alla direttiva fitofarmaci, anche in risposta alle proteste degli agricoltori. La Senatrice esprime la speranza che qualsiasi ripensamento derivi da una valutazione accurata dell’impatto scientifico delle decisioni, sottolineando l’importanza di coinvolgere organi di consulenza scientifica prima di imporre divieti o preferenze.

La scienza è una alleata anche dell’agricoltura

L’approvazione del regolamento Ngt da parte del Parlamento europeo è poi il secondo punto affrontato, con la Senatrice che sottolinea come il libero sviluppo della ricerca sulle nuove biotecnologie in agricoltura possa contribuire alla sostenibilità e alla produttività. Le nuove tecnologie, se ben gestite, potrebbero ridurre gli sprechi, l’uso di agrofarmaci e migliorare la resilienza delle colture.

Basta diffidenza nei confronti delle biotecnologie

Sul tema delle Tecniche di Editing del Genoma (TEA), la Senatrice ritiene che l’Italia debba prepararsi per una possibile svolta, evidenziando l’interesse degli agricoltori per le innovazioni che potrebbero migliorare la resistenza delle colture agli stress ambientali. “Sarebbe auspicabile – afferma la Senatrice – in attesa della nuova disciplina europea a cui conformarsi, stabilizzare quanto previsto in via transitoria rispetto alle TEA nel DL siccità. Sarebbe inconcepibile che gli studiosi italiani si trovassero a dover attendere di anno in anno la proroga d’efficacia di una disposizione di semplificazione di mero (e minimo) buon senso”.

L’innovazione in agricoltura non è un nemico da contrastare

Si affronta quindi il problema della diffidenza nei confronti della ricerca genetica in agricoltura, sottolineando come campagne antiscientifiche abbiano influenzato negativamente l’opinione pubblica. La Senatrice evidenzia la necessità di affrontare questi argomenti in modo “laico”, lontano dalle ideologie, e di educare la società sui benefici della ricerca genetica nel migliorare la sicurezza alimentare.

Carne coltivata, il divieto alla rcierca è involuzione

Infine, la discussione si concentra sulla carne coltivata, con la Senatrice sottolineando che solo dopo ricerca e studi scientifici si possono stabilire vantaggi e svantaggi di nuove risorse. La ricerca non dovrebbe essere vista come una minaccia, ma come un’opportunità. La metà della carne che si consuma in Italia viene importata. Quindi come può la carne coltivata essere una minaccia per il Made In Italy? Potrebbe piuttosto contribuire alla riduzione delle importazioni, garantendo una filiera di produzione italiana di alta qualità.

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