Friuli Venezia: terra di confine che ci regala una grande varietà di sapori e prodotti tipici.

Un itinerario nella zona della Doc Grave. Da Pordenone a Caneva in 4 tappe.

Fvg

Il Friuli Venezia Giulia offre una grande varietà di sapori e prodotti tipici. Siamo in una regione di confine (Austria, Veneto, Slovenia) in cui si sono incrociati popoli, lingue e tradizioni. L’enogastronomia lascia spazio a influenze mitteleuropee, mediterranee e slave, senza dimenticare la saporita cucina popolare dai piatti semplici e genuini, arricchiti da erbe spontanee.
A tavola troneggia il rinomato prosciutto di San Daniele, nel calice i prestigiosi vini regionali: 8 zone Doc dove nascono anche alcune Docg come il Ramandolo, il Picolit e bianchi unici al mondo.
Chi ha in mente di visitare il Friuli Venezia Giulia deve anche sapere che di recente gli autori della Lonely Planet lo hanno insignito del quarto posto come regione vitivinicola nell’edizione 2016 di Best in Travel, EDT.

Un particolare del Castello di Spilimbergo
Un particolare del Castello di Spilimbergo

La zona della Doc Grave è ricca di paesaggi unici e aziende vitivinicole storiche: si estende per circa 7,5 ettari a cavallo del fiume Tagliamento, tra le province di Pordenone e Udine.
L’alta pianura friulana, a ridosso dell’arco prealpino, è caratterizzata da un paesaggio naturale di spiccata originalità: si tratta infatti di un’ampia zona formata dalle alluvioni dei fiumi Meduna, Cellina e Tagliamento che, nel corso dei millenni, hanno depositato enormi quantitativi di materiale calcareo-dolomitico strappati alla montagna dalla violenza delle acque e trascinati a valle lungo il loro alveo.
L’intera pianura è formata da terreno grossolano nella parte settentrionale della DOC, più minuto man mano che i fiumi proseguono il loro corso. Le montagne, oltre ad aver dato origine al terreno delle Grave, lo riparano dai venti freddi provenienti da nord. Questo fatto, insieme all’effetto benefico del mare Adriatico, ha determinato un clima particolarmente adatto alla coltivazione della vite. Proprio il terreno qui è ideale per la produzione di grandi vini: caratterizzato com’è da un’ampia superficie sassosa, esalta l’escursione termica tra il giorno e la notte, dando uve con una spiccata dotazione di aromi e vini caratterizzati da una grande mineralità e ricchezza di profumi.

il terreno caratteristico friulano
il terreno caratteristico friulano

L’itinerario che proponiamo fa rotta sulla provincia di Pordenone. Dimenticate la vita frenetica delle grandi città e lasciatevi immergere nei paesaggi unici di questa provincia, dove il tempo sembra quasi essersi fermato. Storia, arte, paesaggi rurali e cultura del buon cibo e del buon vino la fanno da padrone.
Si parte da Valvasone, borgo medievale che fa parte del club dei borghi più belli d’Italia grazie all’eccellente stato di conservazione del centro storico, col suo Castello circondato dal fossato e dall’antica cinta muraria. Tutti gli anni a settembre, il borgo fa un salto nel suo passato attraverso una delle rievocazioni storiche più importanti della regione: Medioevo a Valvasone.

vigneti

Si prosegue il viaggio verso Spilimbergo per la visita alla splendida città medievale. Centro molto più grande di Valvasone e di riferimento per secoli, le sue perle sono il Castello e il Duomo di Santa Maria Maggiore, uno dei più importanti edifici gotici friulani. Spilimbergo è conosciuta soprattutto come “città del mosaico“: è la capitale dell’arte musiva del Friuli Venezia Giulia, con la sua Scuola Mosaicisti del Friuli, realtà prestigiosa di fama internazionale che è, nel suo genere, punto di riferimento e sperimentazione unico al mondo. Ma la visita a Spilimbergo merita anche per una golosità: proprio di fronte alla Scuola di Mosaico c’è un piccolo laboratorio di cioccolateria che d’estate si trasforma anche in gelateria dove Stefano, il maître chocolatier, vi svelerà alcuni segreti di questa arte magica.
Attraversando la provincia e tralasciando (solo per questa volta) l’incantevole città di Pordenone con il suo verde e le sue ricche acque, arriviamo a Sacile, chiamata anche il “Giardino della Serenissima” per le sue atmosfere veneziane. Gli eleganti palazzi, spesso in stile lagunare, si specchiano nelle azzurre acque del fiume Livenza. Salendo verso le colline che sovrastano Vistorta è obbligo visitare Caneva , per le le splendide rovine del suo Castello e per il panorama mozzafiato. Il microclima qui, oltre che per l’allevamento delle viti, è ideale anche per la coltivazione di alberi di fico (presidio Slow Food è infatti il Figo Moro di Caneva) e di ulivi, da cui si produce il famoso Olio dei Dogi. Una molteplicità di valori e sapori per un Friuli da scoprire, perché no, proprio nella stagione invernale.

Si ringrazia la Strada del Vino e Sapori pordenonesi.

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