A.Vi.To scrive alla Regione: misure urgenti ora, ne va del futuro delle aziende

Il Presidente di A.Vi.To Francesco Mazzei scrive alla Regione Toscana per chiedere misure urgenti per le cantine del territorio: in ballo c’è la sopravvivenza di molte aziende, motore di una delle eccellenze del made in Italy nel mondo.

 

È una lettera che tocca diversi punti, dalle problematiche legate all’emergenza Coronavirus alla richiesta di misure precise e urgenti per le aziende vitivinicole, quella scritta dal Presidente dell’Associazione A.Vi.To Francesco Mazzei e indirizzata all’Assessore dell’Agricoltura della Regione Toscana Marco Remaschi.

Fondata nel 2016, A.Vi.To rappresenta 22 Consorzi vitivinicoli della Toscana e un fatturato totale superiore a 1Md (11% del nazionale), di cui oltre la metà all’export, e quasi 100.000 addetti. Non c’è da stupirsi: il vino, infatti, rappresenta uno dei settori trainanti della regione, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo come una vera e propria eccellenza del made in Italy. Ma, ricorda A.Vi.To, dietro questo successo ci sono spesso piccole e medie aziende che devono essere tutelate, soprattutto in un momento di difficoltà come questo.

“Il decreto Cura Italia e l’ultimo decreto liquidità sulla carta sono positivi ma devono avere i termini dell’urgenza – sia nelle procedure, sia nella dotazione delle risorse – per consentire alle nostre imprese di superare questo momento” sottolinea Mazzei; “Le aziende vitivinicole toscane, senza gli indispensabili introiti garantiti dalle vendite di vino e dall’attività̀ di accoglienza, si trovano a fronteggiare già̀ adesso una forte crisi di liquidità, mettendo a rischio non solo i propri bilanci, ma anche e soprattutto la propria sopravvivenza”.

Oltre alle difficoltà legate alla chiusura del canale Horeca, le aziende devono fare i conti anche con il blocco dei flussi turistici: una vera e propria risorsa per la Toscana e per le sue cantine, con migliaia e migliaia di enoturisti che, ogni anno, scelgono proprio le sue campagne e i suoi vigneti per una vacanza all’insegna della natura e del buon vino. “Le aziende vedono azzerarsi anche gli introiti spesso molto significativi provenienti da attività enoturistiche, agrituristiche e di vendita diretta, con ulteriori evidenti conseguenze nei flussi di cassa e nel deterioramento del quadro economico e finanziario” aggiunge Mazzei.

Quali soluzioni adottare? A.Vi.To punta su una risposta forte e immediata da parte delle Istituzioni. “Serve una immediata e forte immissione di liquidità nel sistema, con uno snellimento della burocrazia troppo lenta. Gli istituti di credito, supportati dai fondi di garanzia, devono poter sbloccare immediatamente le risorse per le imprese vitivinicole, incluse quelle che non sono in bonis. Inoltre il posticipo delle scadenze fiscali e previdenziali, le moratorie sui mutui, l’accesso alla cassa integrazione in deroga devono avere un orizzonte temporale più ampio perché gli effetti della crisi non saranno solo nel breve periodo. Si deve ragionare sui 12/18 mesi ed è essenziale avere la proroga e la massima flessibilità degli investimenti – programmati con finanziamenti europei – senza perdere le risorse già previste.” fanno sapere dall’associazione. Non solo: A.Vi.To propone anche l’estensione dello strumento del pegno rotativo per i prodotti vitivinicoli a DO destinati a lunga conservazione; uno strumento in a fronte di fondi di garanzia nazionali o regionali.

Quando il picco dell’emergenza potrà dirsi superato, sarà il momento di guardare al futuro e pensare a un vero e proprio piano di rilancio promozionale non solo a livello nazionale, ma anche internazionale. Anche in questo caso, il Presidente Mazzei richiama l’attenzione della Regione: “Una volta garantita la sopravvivenza delle Aziende con le giuste misure, resta essenziale che le risorse di promozione non utilizzate nel 2020 vengano congelate fornendo la possibilità̀ di destinarle a programmi validi per il 2021, in modo che non vadano perse e così da poter agire al meglio quando l’emergenza sarà finita e arriverà, per il Paese e per il nostro settore che è una delle grandi eccellenze, il momento della meritata ripresa.

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