Covid-19: vino e liquori italiani invocano misure straordinarie dalle Istituzioni

Per superare questo difficile momento di emergenza, il mondo del vino degli spirits italiano chiede misure energiche alle Istituzioni: servono aiuti concreti e piani più efficaci per la promozione

 

“È necessario che, in un momento di particolare emergenza come questo, il governo e le istituzioni forniscano un aiuto concreto per salvaguardare un settore così importante per l’economia italiana.” Questo il grido d’allarme lanciato dal mondo del vino e degli spiriti del Belpaese nei giorni scorsi; le conseguenze della diffusione del Covid-19 in Italia, infatti, rischiano di essere notevolmente pesanti per quello che, al momento, è il settore più rilevante per l’export del Food&Beverage made in Italy.
Per quanto riguarda il vino, una delle misure più urgenti è quella di sollecitare la Commissione UE a trovare modalità nuove e più efficaci per i piani di promozione, che ora, con i blocchi dei viaggi e degli eventi internazionali, risultano improduttivi. In secondo luogo, i rappresentanti del settore chiedono di allungare i termini temporali previsti per le operazioni co-finanziate, come gli investimenti, le ristrutturazioni vigneti e la gestione delle autorizzazioni agli impianti.
A preoccupare c’è anche Vinitaly, slittato ormai alla fine di giugno; le incognite sulla diffusione del virus sono tante ed è difficile ipotizzare se, nelle nuove date previste, sarà possibile assicurare la stessa presenza di operatori internazionali a cui la fiera ci ha abituati nelle edizioni passate.

Tanti i pareri espressi dai rappresentanti di alcune delle più importanti associazioni del mondo del vino. Per Sandro Boscaini, Presidente di Federvini, “sono necessarie misure in grado di fornire risposte concrete ad una situazione di emergenza attraverso un approccio sistemico che consenta di non perdere terreno”.
Piero Mastroberardino Presidente del Gruppo Vini, sottolinea, invece, come in questo particolare momento sia possibile testare l’efficacia dell’iniziativa del Tavolo del Vino costituito dalla Ministra Bellanova: “la situazione che si è venuta a creare è evidentemente eccezionale: è necessario un intervento immediato ed ampio che affronti le diverse criticità emerse, che rischiano di produrre effetti gravi a ogni stadio della filiera, in termini di accesso ai mercati dei vini prodotti, di investimenti in promozione, neutralizzati dall’immobilità determinatasi sui mercati, di impegni assunti e in corso da affrontare senza il sostegno dei flussi di cassa derivanti dall’ordinaria gestione commerciale, di appesantimento delle giacenze con conseguenti prevedibili effetti sui valori alla produzione della prossima vendemmia. È necessario pensare ad una programmazione che accompagni il settore nei prossimi mesi in modo strutturato e coordinato: ad esempio creare degli eventi ad hoc nei Paesi chiave, con la collaborazione della rete delle Ambasciate e delle sedi ICE. Portare i nostri prodotti direttamente nei singoli Paesi con eventi ‘tailor made’”.

Anche il mondo dei liquori italiani fa sentire la propria voce. Micaela Pallini, Presidente del Gruppo Spiriti, dichiara: “Anche nel caso dei liquori chiediamo che gli operatori vengano messi in grado di svolgere al meglio il loro ruolo di ambasciatori del sapere fare italiano nel mondo E’ vivo auspicio  che il Governo lavori seriamente su una defiscalizzazione dei  fatturati realizzati con l’export; sull’abolizione del contrassegno fiscale applicato sulle confezioni di prodotti destinati al mercato nazionale, non più necessario alla luce degli importanti investimenti realizzati per collegare digitalmente l’operatore alle Autorità̀ di controllo; nonché una diminuzione, anche minima del 2%, delle accise sugli spiriti e sui prodotti intermedi per lasciare alle imprese delle risorse economiche, indispensabili per affrontare l’attuale crisi”.

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