Tenuta San Martino, l’inaugurazione

L’apertura, venerdì scorso, a Legnago (VR) del ristorante dei due migliori sommelier AIS del Veneto.

Due sommelier e una Tenuta. E non due sommelier a caso, ma il miglior Sommelier veneto AIS 2014, Enrico Fiorini, e il miglior Sommelier veneto AIS 2015, Gianluca Boninsegna, che venerdì scorso hanno aperto le porte di Tenuta San Martino.

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400 ospiti per la serata e, soprattutto, 450 etichette in carta, sia italiane che estere, note e meno note – e qui, concedetemi l’assonanza, serve una nota di merito per i due sommelier che riescono a stupire piacevolmente nel bicchiere – accompagnate dalle creazioni dello chef Mida Muzzolon, giovane promessa del panorama enogastronomico italiano, con all’attivo esperienze in strutture quali l’Osteria Francescana – Bottura vi dice niente?

“La qualità del piatto inizia dalla scelta degli ingredienti, curati quotidianamente di persona” ci dice lo chef, che propone un menù dai gusti riconoscibili, mediterranei, dove trovano posto la pasta – finalmente si assiste al ritorno del celeberrimo carboidrato italiano pure nei locali di alto livello, con tutto quello che ne consegue a livello di riconoscibilità culturale – ma anche il mare e la montagna, con un occhio di riguardo anche ai palati più giovani e un rinnovo stagionale per seguire la massima espressione organolettica delle materie prime.

Inaugurazione Tenuta San Martino (4)Un locale dal sembiante rustico – di quel rustico fascino della Lucia Mondella nelle vesti di promessa – immerso nella campagna veronese di Legnago, vecchi camini e una strizzata d’occhio all’arredamento moderno. A coronare la struttura sono 7 500 metri quadrati di parco, dove concedersi una passeggiata dopo una tartarre di gamberi di Sicilia con battuto di pomodori verdi, dei ravioli saltati al burro salato con semi di papavero e crumble alle erbe fini, dei paccheri di gragnano al sentore di acciuga, prugne e pomodori secchi, cipolla di tropea, limone e scaglie di pecorino; ma anche la tagliata di black angus con panna cotta alla bagna cauda e caponata, oppure il percorso di mare in sei portate con abbinamento dei vini ad hoc, e, per chi ama i sapori vegani, il tofu tostato “in cunza” di semi di papavero bianchi e neri, ristretto al miso e tripudio di vegetali.

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Il taglio della torta, creata dal pasticcere Davide Pesarin, su sottofondo pirotecnico chiude una serata che in realtà è solo l’apertura di una nuova porta, quella di Tenuta San Martino cui va un altro merito: il sapersi mettere in gioco anche in tempi non proprio rosei.

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