Puglia: vendemmia 2013 a quattro stelle. E l’export vola

Vigneti della Tenuta di Jaddico (BR), della famiglia Rubino
Vigneti della Tenuta di Jaddico (BR), della famiglia Rubino

APULIA WINE IDENTITY E IL REPORT ECONOMICO
Quasi in archivio la terza edizione brindisina di “Apulia Wine Identity”, evento voluto dal Consorzio Puglia Best Wine per far conoscere il territorio a una platea di giornalisti, attraverso visite dirette alle 11 cantine partecipanti e l’assaggio en primeur delle campionature varietali della vendemmia 2013. Nel complesso, un’occasione in più per dire che continua il trend positivo della Puglia, il cui vino finalmente si produce meno e con sempre maggiore qualità.
E’ quanto è emerso dal Report economico di Wine Monitor Nomisma, che ha fotografato un sistema produttivo sempre più vitale ed “export oriented”. “La Puglia aumenta il livello qualitativo dei propri vini e il relativo posizionamento sul mercato estero” ha spiegato Denis Pantini, Project Manager, nel presentare il suo Rapporto sul vino di qualità della Puglia: si registra un aumento nella produzione dei vini a Denominazione D’Origine, “sia per reagire alle difficoltà del mercato, sia per differenziare il vino pugliese, puntando sulle varietà autoctone”.
Ecco il dato più significativo: oggi i vini a Denominazione sono il 60 % della produzione totale, contro il 28% registrato nel 2006. Con una ricaduta immediata nell’export, che ha beneficiato di questo cambio di passo, vedendo salire il suo valore dai 62 milioni del 2006 ai 108 milioni del 2012-2013. In pochi anni la crescita è pari al 75%, con la parte del leone fatta proprio dai vini imbottigliati.
Altri tempi, viene da dire, quelli dello sfuso “da taglio” per andare a irrobustire i vini del Nord Italia.

Luigi Rubino Presidente del Consorzio Puglia Best Wine
Luigi Rubino Presidente del Consorzio Puglia Best Wine

IL COMMENTO DI RUBINO E STEFANO
Tanta la soddisfazione di Luigi Rubino, Presidente in carica del Consorzio Puglia Best Wine, che ha sottolineato: “Sono dati molto interessanti, che danno appieno il senso del cammino fatto per migliorare le nostre produzioni, in qualità e in immagine. Oggi i nostri vini sono apprezzati perchè raccontano la cultura del territorio: questo fattore, unito alla qualità, ci aiuta a presidiare meglio i mercati, anche i più lontani”.
L’export nell’economia del sistema-vino pugliese ha un peso del 90% sul valore totale, non c’è un’altra regione italiana che in questo momento possa vantare un “bilancio” così chiaro.
Entusiasta anche Dario Stefàno, che ha commentato i numeri di Nomisma sottolineando che “rendono il giusto merito alla scelta di far tornare l’agricoltura elemento identitario della terra pugliese”; il Senatore continua: “Abbiamo raggiunto questo traguardo grazie ad un patto generazionale che ha visto i nostri giovani protagonisti di una nuova agricoltura, dove investire e spendere la propria vita. La chiave di lettura è proprio la sintesi fra tradizione e innovazione”.

Una ricetta, questa del miracolo pugliese, che sembra aver davvero dato i suoi frutti, e in cui la gli autoctoni sono l’ingrediente principale. Il Consorzio Puglia Best Wine è impegnato proprio sulla valorizzazione costante di Negroamaro, Primitivo e Nero di Troia. Tutti vitigni storici che qualche giorno fa, alla prova dell’assaggio in anteprima di campionature, hanno consacrato la vendemmia 2013 a quattro stelle.

Un grappolo di Primitivo
Un grappolo di Primitivo

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