Il Moscato d’Asti raggiunge picchi di vendita straordinari negli Stati Uniti

Consacrato come vino in voga fra i giovani.

Il Moscato d’Asti ha appena archiviato una vendemmia “ottima”.
E nel frattempo continua ad ottenere riconoscimenti interessanti all’estero (dove va l’85% del prodotto esportato), con una vetta straordinaria negli Stati Uniti.

moscato-1

“Se in Russia – spiegano dal Consorzio di Tutela – le vendite dell’Asti risentono ancora della crisi, negli Stati Uniti il Moscato continua la sua crescita, complice anche la ‘promozione’ dei rappers americani che, citandolo nelle loro canzoni, lo hanno consacrato come vino di tendenza tra i giovani”.
Addirittura, non si esagera se si inizia a parlare di Moscato mania in Usa. Il Consorzio rafforza: ” Si tratta di un mercato importante per noi e su cui puntiamo molto. A metà novembre saremo impegnati con serate di promozione del Moscato a Miami, San Francisco e New York, dove coinvolgendo il grande pubblico americano, racconteremo il legame tra il vino e il territorio”.

asti

Qualcuno forse ricorderà che proprio un Moscato d’Asti, a settembre, ha accompagnato il dessert del pranzo all’Onu offerto ai capi di Stato e di Governo dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon. In particolare, si trattava del Moscato “Scrapona” dell’azienda Marenco di Strevi, firmato tre sorelle del vino Michela, Doretta e Patrizia Marenco che continuano la tradizione di famiglia tra le colline alessandrine.
“Quando ce l’hanno detto non riuscivamo a crederci – ha detto nell’entusiasmo Michela Marenco – esportiamo molto negli Stati Uniti, ma che il nostro Moscato fosse stato bevuto da tanti Capi di Stato all’Onu non potevamo immaginarlo. E’ stato l’unico vino italiano sulla tavola di quell’evento cosi’ importante”.

Il Consorzio oggi riunisce sotto il suo marchio ben 174 realtà: 79 sono aziende vitivinicole, 52 case spumantiere, 16 csono antine cooperative, 15 aziende vinificatrici, 12 aziende viticole.

Related Posts

Ultimi Articoli