L’agroalimentare traina il Pil italiano

Nuove aperture dal mercato russo: l’invito è a delocalizzare.

fiera-agroalimentare-2Fatturato in aumento (250 miliardi di euro l’anno), grande ripercussione sull’export e, a cascata, sul Pil nazionale. Così l’agroalimentare fa da traino in Italia almeno stando alle dichiarazioni che il premier ha rilasciato in occasione dell’incontro organizzato da Coldiretti a Expo 2015.

E proprio sul fronte dell’agroalimentare arrivano le proposte di agevolazione del Governo: nel 2016, in base a quanto emerge dalle parole del Ministro Martino, il settore beneficerà di un miliardo di tasse in meno, con l’abolizione di Imu e Irap agricola; grazie all’aiuto da parte dell’Europa, poi, saranno stanziati 25 miliardi di aiuti per il settore lattiero caseario e per la produzione di carne di maiale.

Contemporaneamente arriva anche una sorta di apertura dal mercato russo che, dopo il congelamento dei rapporti commerciali dettato dall’embargo, sembra addolcire la pillola.

L’invito che viene fatto alle imprese italiane è quello di investire in Russia delocalizzando l’attività, grazie agli incentivi per l’import substitution, un piano federale messo a punto proprio per sostituire tutti quei prodotti bloccati con le rigide normative dell’embargo.

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