Emanuele Vallini: le ricette, la moda e l’arte

Perchè la cucina è arte? Un libro svela la loro reciproca influenza, con l’aiuto dello Chef Emanuele Vallini

 

Lo chef Emanuele Vallini è uno dei protagonisti del libro scritto da Elisabetta Arrighi, giornalista  appassionata di moda, intitolato “Dall’Atelier alla cucina, arte, moda e grandi menù”.

Nell’indagare il legame che unisce le tre differenti “arti”, Emanuele Vallini, chef e proprietario della Carabaccia a Bibbona (LI), è chiamato ad associare ogni piatto allo stile e alla creatività di ciascun personaggio intervistato. Infatti Elisabetta Arrighi invita gli stessi stilisti a rispondere ad una domanda in particolare: perché la cucina è arte? Ciascuno di loro si racconta esprimendo gusti,  piatti preferiti, sapori dell’infanzia e dell’età adulta, talvolta regalando ricette personali.

Ciò che colpisce è la storia di tutti i protagonisti, la loro esperienza, l’evoluzione e la crescita soggettiva.

Emanuele Vallini durante la presentazone del libro ha ricordato i suoi trascorsi di studente e i suoi primi approcci in cucina: dal clima militaresco delle brigate, al difficile rapporto con gli chef stellati custodi gelosi delle proprie ricette, fino all’evoluzione e alla piena consapevolezza di un’acquisita arte culinaria. Emanuele parte proprio da qui per raccontare il lavoro attuale, dal rinnovato rapporto con i suoi studenti, senza omissione di ricette, fatto di fuducia,  serena apertura e piena collaborazione tra maestro e allievi. Un atteggiamento sincero e genuino che ha portato Emanuele ad essere più che uno chef (termine che lui stesso sostiene non entusiasmarlo) riconosciuto ormai a livello internazionale,  il portavoce di una cucina che è pura tradizione, amore per la terra d’origine e la Toscana.

La Carabaccia è il nome che ha voluto per il ristorante ed è in primis ciò che rasppresenta la sua personalità: è la zuppa di cipolle alla fiorentina decantata dalla stessa Caterina de’ Medici che la importò in Francia.

 

Poi c’è l’ Officina, uno spazio distinto, in cui gli ospiti possono rimanere in intimità –  “in cui io stesso mi rifugio con la mia famiglia per godermi il calore domestico”- confida Emanuele.

Tra gli stilisti intervistati nel libro e i piatti a loro abbinati, Emanuele Vallini cita l’accostamento pop del panino ai jeans (in riferimeto a Patrizia Biondi presidente Sevenbell Roy Roger’s – azienda leader nel denim con sede a Campi Bisenzio), oppure il Babà in relazione alla “borsa Caramella” di Vanni De Filippo de Il Bisonte; la Guanciola al Sangiovese per i bijoux di Angela Caputi Giuggiù che s’ispira alle quattro stagioni con i suoi favolosi frutti (orecchini, collana e bracciale inneggianti al colore e alla freschezza delle ciliegie) e la panella croccante (rivisitazione della torta di ceci “5 e 5”) per i fumetti del livornese Stefano Casini.

Illuminante la  battuta a conclusione del suo intervento: “volete mettere in crisi uno chef? Chiedete un semplice spaghetto al pomodoro o un aglio olio e peperoncino”…Il panico è assicurato, perchè la semplicità spesso è sinonimo di difficoltà, soprattutto se ci si concentra sulle sofisticazioni culinarie perdendo di vista la storia personale.

 

“Dall’Atelier alla cucina – arte, moda e grandi menù” di Elisabetta Arrighi con 26 ricette dello chef Emanuele Vallini – Edizioni ETS

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