Secondo le stime di AssoDistil, tra il 2010 ed il 2015 la quota di export totale della distillerie italiane nei Paesi dell’Est-Europa è passata da un +2% a +5%
La grappa italiana raccoglie i favori dell’Est. È quanto emerge dai dati Istat rielaborati da AssoDistil, l’associazione italiana degli imprenditori di settore, che ha esaminato l’andamento delle esportazioni degli ultimi anni nell’Europa
Possono esserci, inoltre, dei miglioramenti sul fronte delle vendite all’estero dei distillati italiani, a quota 26%. ”E’ evidente che si può fare molto di più – dichiara all’Ansa Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti – ed è in questa direzione che le aziende e la stessa AssoDistil stanno lavorando. L’immagine della grappa, considerata ormai un distillato di grande qualità per le sue caratteristiche organolettiche e la sua tradizione storica è la chiave che può aprire nuove prospettive di sviluppo per il nostro settore, in un mercato, quello internazionale, già fortemente presidiato dalle multinazionali della distillazione e da marchi di grande visibilità ”.
A tal fine, il 2017 di AssoDistil la vedrà sostenere i suoi associati per l’export nei Paesi più promettenti. ”Quest’anno, grazie ai fondi europei – osserva Mazzetti – la grappa sarà il primo distillato a Indicazione Geografica italiano a sbarcare negli Stati Uniti, con un articolato piano di eventi promozionali, destinati sia agli operatori commerciali sia alle istituzioni locali. Ci auguriamo di riuscire nei prossimi anni a costruire un percorso di promozione importante anche in Europa orientale, sulla falsa riga di quello americano”.