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Xylella, abbattuti nel Salento 7 olivi centenari infetti

Scritta la pagina più triste della storia dell’olivicoltura nel nostro Paese.

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Xylella, ennesimo atto senza soluzione.
L’altro ieri nel Salento gli ambientalisti avevano occupato gli uliveti presidiando le ruspe, e per qualche ora erano riusciti a fermarne il freddo proposito di espiantare alcuni esemplari infetti. Poi in Contrada Frascata, a Oria, nel brindisino, gli operai e le forze del’ordine sono entrati in azione con delle motoseghe. L’ostacolo umano che voleva impedire l’abbattimento degli alberi è stato così aggirato e non si è più potuto nulla per evitare l’abbattimento di 7 esemplari centenari infetti.
Ci sono state proteste, accese, in qualche caso disperate, gli insulti e i pianti dolorosi ma non è servito, gli alberi sono caduti giù.
I manifestanti continuano ad urlare il loro no: abbattere così drasticamente non è la soluzione.
Dall’altro lato di questa barricata, gli uomini dell’Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) che hanno eseguito l’ordine.
Ieri la “marcia” è proseguita in direzione Veglie, dove però le operazioni di eradicazione dei 22 alberi di ulivo nell’area del focolaio sono però state sospese. Troppo determinato il presidio degli oltre 100 ambientalisti, che questa volta non si sono fatti trovare impreparati come era successo il giorno prima. Così la struttura commissariale si è vista costretta a ordinare lo stop perchè “sono venute meno le condizioni di garanzia per l’ordine pubblico”. Il che la dice lunga sulla tensione che si respira in questi giorni nel tacco d’Italia, diventato teatro di scontri e reciproche accuse. Finora ad aver vinto forse è soltanto un generale senso di frustrazione.

Tutto questo mentre Coldiretti ha annunciato: “Siamo pronti ad organizzare una task force per pulire i terreni incolti ed eventualmente quelli demaniali abbandonati”, nel tentativo di ergersi a difesa di “un bene dell’intera umanità”. Tutto questo mentre il ministro Martina ha ribadito, una volta di più, che l’embargo della Francia su 102 specie vegetali pugliesi è stato un provvedimento sbagliato. Inaccettabile per lui l’iniziativa personale di un singolo Paese, mentre “questa è un’emergenza che stiamo gestendo a livello comunitario con tutti i Paesi”. Martina ha poi aggiunto: “serve la mobilitazione di tutti. Credo che le prossime settimane saranno cruciali: serve anche un meccanismo di solidarietà europea. Quindi mi auguro e spero che, soprattutto nei prossimi passaggi a Bruxelles, scatti anche un meccanismo di accompagnamento, soprattutto per i territori più colpiti”.
Cosa succederà nelle prossime ore? Il cronoprogramma e gli spostamenti predisposti dal Commissario straordinario Giuseppe Silletti subiranno un’interruzione? E se sì, fino a quando? Stiamo per entrare nel mese di maggio, quello più “caldo” e pericoloso per la propagazione del vettore.
Tutti interrogativi che non solo la Puglia ma l’Italia intera si pone, seguendo una la pagina più triste che la storia della nostra olivicoltura ricordi.

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