Home News Questione vino e salute, quattro regioni italiane dicono no al piano europeo

Questione vino e salute, quattro regioni italiane dicono no al piano europeo

Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto si schierano contro alcuni punti dell’Europe’s Cancer Plan. “Consumo moderato di vino da sempre parte della nostra tradizione”

Ha suscitato diversi pareri l’uscita in settimana dell’Europe’s Beating Cancer Plan. Se, infatti, da più parti si leva l’applauso per la predisposizione di un piano d’azione europeo al riguardo (leggi qui il parere di Federvini e Uiv), al contempo alcune misure fanno discutere. Tra queste, nuove diciture in etichetta, una nuova tassazione dei prodotti alcolici e ostacoli alla promozione (ne abbiamo parlato qui La Ue fa guerra all’abuso di alcol. Cosa rischia il mondo del vino?).

Ora, a dire la loro anche quattro regioni italiane da sempre portavoce di una viticoltura di qualità, i cui vini sono amati e apprezzati in tutto il mondo.

Gli assessori alle Risorse agroalimentari di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Piemonte fanno, infatti, fronte comune. Alcune indicazioni, dicono gli assessori, “hanno dell’incredibile” – così riporta Ansa.

“Il consumo moderato e consapevole del vino, che fa parte delle tradizioni e dello stile di vita degli europei, sarebbe quindi assimilato all’abuso di alcol e di superalcolici – scrivono in una nota congiunta gli assessori-. Rileviamo come tutto ciò si ponga in antitesi con quanto la comunità scientifica ha più volte affermato, riconoscendo al vino importanti ricadute positive sulla salute sia per i benefici apportati da piccole quantità di alcol sia per gli altri componenti di questa bevanda, tra i quali diversi antiossidanti sicuramente “amici” della nostra salute. Le conseguenze per uno dei settori più importanti dell’agricoltura italiana ed europea sarebbero devastanti: le politiche di sviluppo che da sempre accompagnano il settore sarebbero infatti messe pesantemente in discussione e tutto ciò sarebbe addirittura accompagnato dall’invito a riportare sulle etichette immagini e scritte che oggi siamo abituati a vedere sui pacchetti di sigarette”.

Per i rappresentanti regionali le rassicurazioni che la vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas si è affrettata a rilasciare, seppur incoraggianti, non sono però sufficienti ad eliminare le preoccupazioni.

“Ci adopereremo pertanto in tutte le sedi competenti, sia a livello nazionale sia a livello comunitario – concludono gli assessori -, per evitare che tutto ciò si traduca in un disastro annunciato”.

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