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Luca Bianchi interviene sulla questione dei contributi chiesti ai non soci dei Consorzi

Al centro della questione la trasparenza che deve essere garantita.

A pochi giorni dalla denuncia de parte delle Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (del quale vi avevamo parlato qui), in merito alla mancanza di trasparenza da parte dei Consorzi di tutela nel chiedere i contributi ai non soci, senza però rendicontarli in un bilancio separato, indicando come verrano spesi, interviene sulla questione Luca Bianchi, capo dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare e della pesca del Ministero delle Politiche Agricole.

Luca Bianchi ha precisato come ciò che viene contestato non è l’erga omnes, che prevede come tutti, soci e non, debbano partecipare, punto di vista finanziario, alle attività consortili volte alla tutela e alla promozione della denominazione, ma la trasparenza da parte di alcuni Consorzi.
L’art. 17, comma 4 del d.lgs. n° 61 del 2010, autorizza in Consorzi a chiedere i contributi, anche ai non soci, per tutte quelle attività definite erga omnes, e che dunque interessano tutti i produttori che fanno uso della denominazione, è però altrettanto vero, che deve esserci la massima trasparenza, soprattutto nel rapporto del Consorzio coi non soci e la massima condivisione di informazioni.
A monitorare sull’attività dei Consorzi c’è il Ministero delle Politiche Agricole, che valuta la presenza dei requisisti minimi che devono essere rispettati nelle attività consortili, tra cui l’obbligo di trasparenza e la rendicontazione separata per i contributi chiesti ai non soci. Il mancato rispetto di tali requisiti, potrebbe comportare anche la revoca dell’incarico stesso del Consorzio.

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