Quando dico Bonsai tutti pensano a quegli alberi in miniatura che richiedono cure costanti, dedizione e grande attenzione: non siamo lontani!
Il mio Bonsai, un vigneto di piccole piante di vite, è soprattutto un grande sogno, un sogno che come gli alberi in miniatura ha bisogno di cura, dedizione, attenzione.
Ma come nasce questo vigneto unico al mondo?
Nel 1997 ho scoperto a Montalcino la meraviglia racchiusa in un podere di proprietà di un pecoraio: 54 ettari di boschi, pascoli e uliveti, con una varietà vegetale meravigliosa. In un paesaggio travolgente di natura incontaminata. Podere Le Ripi è diventato la mia azienda vitivinicola.
Allora non c’era una sola vite: le abbiamo piantate tutte noi seguendole giorno per giorno.
Evitando le sostanze chimiche per e dal principio (dal 2014 avremo le certificazioni biologica e biodinamica).
Lavorando tutto a mano nelle vigne con una pratica “non interventista”. Aiutando le nostre piante, ma evitando di forzarle nel processo di crescita e di maturazione dell’uva.
In queste meravigliose terre è nato un progetto nel progetto, un sogno nel sogno: il mio Bonsai. Studiando l’esempio della Borgogna ho capito che la complessità di un vino nasce dalla complessità dell’alimentazione delle piante, fatta di molti minerali differenti, possibile solo se le loro radici attraversano diversi strati geologici. Ed ho scoperto che a 3 metri di profondità c’è sempre umidità, anche nelle annate più siccitose: ciò permette alla vite di evitare lo stress idrico (inevitabile con le radici a 50 cm), regalandoci vini particolarmente armonici.
Oggi abbiamo 1,2 Ettari a Rosso di Montalcino e duemila metri a Syrah.
Assaggiateli, per capirli!
Francesco Illy
Foto di: Alessandro Boscolo Agostini