Intervista al presidente di Assovini Sicilia.
Francesco Ferreri è il Presidente di Assovini Sicilia. La regione vive negli ultimi anni un buon momento sia per l’export che per il comparto vino in generale. Chiediamo a Ferreri quali siano le 
Quali sono le caratteristiche della Sicilia del vino? Quali sono i segreti del suo successo?
“Quando parliamo di Sicilia parliamo di un vero e proprio continente enologico. Ci sono numerosi territori che si distinguono dagli altri per microclima e composizione dei suoli: c’è una varietà pedoclimatica e biologica davvero unica. Basti pensare all’Etna, poi a Marsala, e ancora a Menfi o a Ragusa. Anche lo stesso vitigno coltivato in due o più areali dell’isola dà risultati nettamente diversi. E’ proprio questa ricchezza che fa la differenza. Una ricchezza che si è imparato a raccontare – in Italia e all’estero – grazie a menti lungimiranti come quelle di Planeta, Tasca e Rallo che hanno unito le forze per puntare sulla promozione del brand Sicilia, affinché diventasse più forte e riconosciuto dei singoli brand aziendali”.
Si è parlato ultimamente del “codice Sicilia” inserito nella Nomenclatura combinata Europea. Perché è così importante?
“Perché ad oggi le statistiche che abbiamo sulle vendite estere sono parziali e talvolta fuorvianti. Si parla di un fatturato di circa 100 milioni di euro mentre per noi dovrebbe essere piuttosto tre volte tanto. L’aspetto delle esportazioni è molto importante per lo sviluppo dell’enologia regionale. Con il nuovo codice ci sarà una maggiore tracciabilità e si riuscirà ad avere dei dati più precisi sullo stato di salute delle esportazioni dei nostri prodotti”.
Assovini Sicilia si è fatto promotore anche del progetto Wineinsicily. In che cosa consiste?
“Wine in Sicily (www.wineinsicily.com) è un progetto che punta a far conoscere le eccellenze della nostra terra sia ad un pubblico nazionale che internazionale, online dall’aprile di quest’anno. Presto saranno inseriti anche dei tour che si ispireranno a quelli che proponia
mo in occasione di Sicilia en Primeur, già da anni testati e apprezzati”.
L’intervista completa sul prossimo numero de I Grandi Vini.
