“Un grande appuntamento,– ha detto Rocco Pozzulo – un evento che non ha precedenti e che per la prima volta ha visto aprire le porte al pubblico accorso già in massa per scoprire le grandi eccellenze italiane e anche la cucina di alcuni grandi cuochi che sono venuti a Firenze per cucinare e raccontare la professione”. Al taglio del nastro, tra gli altri, sono intervenuti anche l’Assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, il presidente del Consiglio Regionale e la Vicepresidente, Eugenio Giani e Lucia De Robertis.
Nella sola prima giornata di domenica si erano così registrati ben 13 cooking show, 14 appuntamenti conference con alcuni opinion leader del settore, oltre 20 appuntamenti convegnistici e tanto altro. Anche i numeri che emergono a conclusione della manifestazione parlano di almeno 10 mila presenze (ma i dati sono ancora in aumento), mentre i professionisti del settore si sono confrontati su temi delicati come una ristorazione sempre più importante per il rilancio economico e per il comparto del turismo. Se si considera che “più di 1 italiano su 2 frequenta bar e ristoranti, 12 milioni pranzano abitualmente fuori dalle mura domestiche, oltre l’80% prevede di spendere ancor di più al ristorante nei prossimi sei mesi, con 76 miliardi di euro, su un totale di 504 miliardi dell’intera Europa, l’Italia è il terzo mercato europeo della ristorazione dopo Regno Unito e Spagna”, si comprende come il settore sia in assoluto tra i più importanti per le sorti dell’Italia.
Una parentesi a parte meritano le degustazioni di vino, con le Eccellenze di Toscana: si chiama così lo spazio dedicato alle migliori “aziende vitivinicole di Toscana grazie all’iniziativa dell’Associazione italiana sommelier Toscana. Una degustazione delle migliori etichette di 150 produttori del Granducato selezionati dalla Guida AIS Vitae 2016 che ha assegnato ben 84 ‘quattro grappoli’ a vini di eccellente profilo stilistico e organolettico. Ai banchi d’assaggio – raccontati da oltre 200 sommelier – le migliori espressioni dei territori, le storie e i progetti di produttori più o meno famosi che impiegano cuore e risorse per fare di ogni singola bottiglia un esempio di eccellenza enologica. Nei bicchieri, un bouquet di note sensoriali che rendono ogni vino un caleidoscopio di emozioni”.
Bere bene e bere consapevolmente: questo, infine, anche il messaggio lanciato da Italian Barman Style. “Nei tre giorni della Leopolda per la prima volta in città anche un grande evento dedicato al mondo dei cocktail e di una professione in continuo divenire. Ricco il programma promosso da Cocktail Mixology. L’acronimo I.B.S. è composto – spiegano i responsabili di questo comparto – da tre semplici lettere che, opportunamente mixate, si tramutano in SBI, ossia “Stile di Bere Italiano”.