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La prima verticale storica di Orvieto Doc di Argillae

Argillae Orvieto Verticale

Vecchie annate per l’Orvieto Doc, Argillae sfida il tempo e inaugura “Decantastoriae” con la prima verticale storica

Verdi colline pettinate di filari, suoli argilloso-sabbiosi e “calanchi” formati circa 2 milioni di anni fa. Le acque dominavano quelle che ora sono le terre di Orvieto dove Giulia Di Cosimo e la sua famiglia oggi coltivano i vigneti della tenuta Argillae, che ha accolto un pubblico selezionato di operatori per la sua prima verticale storica. La tenuta conta 15 ettari vitati, posti ad una altitudine compresa tra i 150 ed i 300 metri slm, con una esposizione est-ovest su pendici di ridenti ed assolate colline.

La Masterclass che si è tenuta il 28 novembre, condotta da un eccellente Maurizio Dante Filippi, miglior sommelier AIS 2016, è stata la prima di una serie di appuntamenti dedicati alle annate storiche, che si terranno il prossimo anno nel format chiamato “DECANTASTORIAE”.

Giulia Di Cosimo, titolare Cantina Argillae
Giulia Di Cosimo, titolare Cantina Argillae

“L’idea nasce dalla volontà di dimostrare l’incredibile longevità del vino di Orvieto”, dice Giulia Di Cosimo. “Questa capacità di sfidare il tempo che accomuna moltissimi vini del territorio Orvietano è ben conosciuta dagli esperti di settore, ma molto poco dal grande pubblico. Ritengo quindi che, come produttori, siamo chiamati non solo a produrre vini di qualità capaci di grandi invecchiamenti, ma abbiamo anche il compito/dovere di comunicare meglio e in forme efficaci questa straordinaria peculiarità”.

In questo primo entusiasmante viaggio nel tempo sono state presentate otto annate di Orvieto Doc, etichetta che da sempre ha accompagnato la produzione della cantina. La sequenza dalla 2014 alla 2021 ha voluto dimostrare la longevità, ancora troppo poco conosciuta, di questo vino.  I diversi andamenti stagionali delle annate in esame hanno influenzato notevolmente il corredo organolettico del vino, che nelle annate calde come la 2017 si caratterizza per i profumi di frutta tropicale e agrume candito, mentre le annate fresche come la 2018 hanno una prevalenza di mandarino e fiori bianchi.

Nelle ultime due annate in commercio il sorso è fresco e giovane, il tempo regalerà a questi vini ancora più eleganza e complessità. La 2014, caratterizzata da una estate con temperature al di sotto della media e maggiori precipitazioni, è gradevolmente evoluta. I suoi aromi ricordano fiori gialli e frutta matura ma anche spezie dolci come zafferano e curcuma. Profumi di papaia e frutta a polpa gialla per l’annata 2015, più calda della precedente, e l’intensità e persistenza di questa annata ne sono testimoni. Ha un notevole potenziale di evoluzione la 2019, che al naso si esprime con delicati sentori di fiori bianchi e nettarina bianca e mandarino. Agrumi e erbe aromatiche, fiori di acacia e frutta secca danno ricchezza e complessità alle annate 2018, 2016, che hanno goduto di un andamento stagionale di grande equilibrio.

Il bianco di casa Argillae ha dimostrato non solo di saper tenere il tempo, ma anzi di cercarlo nel giusto periodo di affinamento in bottiglia.

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