Vino e alimentare verso la transizione ecologica con Qualivita

Novità in casa Qualivita, per sostenere il vino e l’agroalimentare italiano verso la transizione ecologica e digitale. Un obiettivo importante che la Fondazione, nata ormai oltre 20 anni fa, persegue di pari passo con quello che è uno dei suoi scopi sin dall’inizio: la valorizzazione e la tutela delle produzioni DOP IGP italiane.

Cos’è la transizione ecologica?

Partiamo dall’inizio. Che cosa si intende con transizione ecologica? Si tratta di un cambiamento radicale della nostra mentalità e soprattutto delle nostre azioni per ridurre l’impatto sull’ambiente. Non è solo di ridurre l’inquinamento: le strade da percorrere sono molteplici. Come, ad esempio, la decarbonizzazione, che comporta la scelta di utilizzare energie alternative per diminuire l’emissione di gas serra.

Il Governo Draghi, a fine febbraio, ha istituito il Ministero della Transizione ecologica, che sostituisce il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Al momento del suo insediamento, il Ministro Roberto Cingolani, come si legge in una nota ufficiale, ha indicato quali saranno le principali aree di lavoro:

  • una forte riduzione della domanda di energia, legata in particolare a un calo dei consumi nella mobilità privata oltre che nel settore civile;
  • un cambiamento radicale del mix energetico a favore delle rinnovabili, unito a una profonda elettrificazione degli usi finali e alla produzione di idrogeno;
  • un aumento dell’assorbimento garantito dalle aree forestali (compresi i suoli forestali) attraverso una gestione sostenibile, il ripristino delle aree degradate e la riforestazione.

In quest’ottica il governo sta lavorando per un “cambiamento sostanziale del paradigma energetico italiano”, che sarà principalmente guidato da investimenti in tecnologie innovative, infrastrutture intelligenti, sviluppo digitale

vino transizione ecologica

Come cambia Qualivita: la strada per la transizione ecologica di vino e alimentare

Fondazione Qualivita – come si legge in una nota – sceglie di mettere al centro le tematiche emergenti dal settore. Temi che – sottolinea – sono ritenuti importanti sia dai consumatori sia dal mondo della ricerca. Si parla, ad esempio, di nutrizione, sostenibilità e innovazione. Fondamentale anche la tracciabilità – come la blockchain, il cui interesse da parte del mondo del vino è in crescita. “Tutte materie – continua la nota – che fanno parte delle strategie Green Deal promosse dall’Unione Europea e che coinvolgono imprese e Consorzi di tutela del sistema agroalimentare“.

Uno degli obiettivi del Green New Deal, lo ricordiamo, è quello di raggiungere il 25% di superficie agricola coltivata con il metodo biologico entro il 2030. L’Italia parte già da una buona base, considerando che nel nostro Paese l’agricoltura biologica è cresciuta del 79% in 10 anni. E sempre più consumatori scelgono il Green – piace a un italiano su 4 – con un vero e proprio boom di acquisti di vino biologico.

vino transizione ecologica

Novità in casa Qualivita

Oltre al nuovo obiettivo, i cambiamenti riguardano l’entrata di un nuovo socio fondatore e di un ampliamento del Comitato scientifico.

“Davanti a questi cambiamenti – afferma Cesare Mazzetti, Presidente della Fondazione Qualivita – abbiamo avviato da qualche mese, insieme a tutti i soci, una riflessione interna. Obiettivo, dare ancora maggiore incisività ai nuovi temi e alle priorità che interessano le IG. Siamo onorati della scelta del Poligrafico e Zecca dello Stato di affiancare Qualivita come nuovo socio fondatore perché ci consente di dare più profondità, nella discussione scientifica, agli argomenti relativi a contraffazione, blockchain e tracciabilità evoluta”.

“Siamo convinti – continua Mazzetti – della necessità che il made in Italy debba far quadrato e coesione, mettendo insieme le espressioni più importanti del Paese per difendere i nostri prodotti. Ma anche per delineare una nuova evoluzione culturale che possa connotare la nostra produzione. Proprio per questo abbiamo deciso con Paolo De Castro di allargare il Comitato scientifico dotandolo di nuove competenze”.

Il nuovo Comitato scientifico è composto da 17 personalità di comprovata esperienza e professionalità nei vari ambiti della ricerca e della cultura delle IG, a partire da quelle sviluppate nel mondo della gestione dei Consorzi di tutela del comparto di cibo e vino, per arrivare a quelle maturate nell’ambito di contraffazione e certificazione.

Related Posts

Ultimi Articoli