Con Fortunato Amarelli parliamo di rete e promozione di modelli efficaci di sviluppo economico

Un Consorzio per costruire valore e aiutare le aziende calabresi del settore agroalimentare ad accedere a mercati internazionali.

FortunatoAmarelliFortunato Amarelli, AD della nota e storica Amarelli liquirizie, รจ dallo scorso anno Presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Cosenza. A lui e al suo team si deve riconoscere un ruolo di assoluto protagonismo nella realizzazione di un modello di rete del sistema agroalimentare calabrese, attraverso la promozione diย modelli piรน efficaci di sviluppo economico che per troppo tempo sembrano essere mancati per questo comparto dell’economia regionale.

Quel รจ la situazione del comparto agroalimentare della vostra regione e cosentino, nello specifico?
“Ci sono grandi potenzialitร , in molti casi ancora inespresse. Purtroppo dobbiamo riconoscere che la Calabria non brilla in quanto a creazione di valore e questo vale trasversalmente, facendo salvo alcuni prodotti come il vino, per cui si dovrebbe fare un discorso a parte. Per questo dallo scorso aprile abbiamo creato un Consorzio di aziende – al momento 17, ma il numero รจ destinato a crescere – cosรฌ da affrontare il panorama nazionale e soprattutto internazionale facendo ricorso ad economie di rete, facendo squadra insomma. Il Consorzio avrร  lo scopo di aiutare le aziende a presentarsi su mercati lontani forti del potere della sinergia, mettendo in atto collaborazioni e accordi con altri Paesi o soggetti terzi. Ad esempio abbiamo utilizzato alcuni fondi della Regione per strutturare un Piano di Internazionalizzazione con il Canada. Vogliamo inoltre puntare molto sulla formazione, affinchรฉ questo circuito possa auto-alimentarsi e vivere in futuro di vita propria: avere operatori formati e in grado di affrontare le sfide economiche mondiali รจ fondamentale”.

Quali saranno i prossimi passi ย del Consorzio?
“Saranno offerte alle aziende – dal Pollino all’Aspromonte – nuove opportunitร  di competere su scala internazionale, strumenti di marketing e comunicazioni, eventuali partecipazioni collettive a fiere ed eventi, iniziative di marketing territoriale. Si sta cercando inoltre di rafforzare quelle politiche di sostegno al settore. In generale si vuole creare un sounding Calabrese che sia positivo, di qualitร , orientato a pratiche virtuose e sostenibili”.

E cosa ci dice del vino calabrese? E dell’olio?
“Sul vino la Calabria ha saputo fare un lavoro straordinario: fino a qualche anno fa la Calabria del vino praticamente non esisteva (era tutto vino sfuso), ma oggi le aziende si fanno conoscere, ci sono nomi ormai noti, vitigni apprezzati a livello internazionale, come il Cirรฒ. Tutto l’agroalimentare dovrebbe seguire l’esempio, come l’olio. Basti pensare che nel 2012 la Calabria รจ stata la prima regione d’Italia per produzione di olio, ma che l’imbottigliato non superava la soglia del 2%. Qui deve stare la crescita: la parola d’ordine รจ proprio creare valore. Solo cosรฌ potremo essere davvero competitivi sul mercato e attraenti per stakeholders e operatori che si occupano di export”.

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