Vinitaly si o no? Ecco cosa ribadisce la Fivi

Vinitaly si, Vinitaly no. Continua il dibattito di questi giorni, mentre sale l’elenco di coloro che propendono per rinviare al 2021 l’edizione di questo anno della fiera veronese. Tra i primissimi ad uscire allo scoperto c’è stata la Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti, soprattutto per il fatto che il mese di giugno è molto delicato per il lavoro in vigna. Abbiamo sentito la Presidente Matilde Poggi.

@ Cosa ne pensa di Vinitaly riprogrammato a giugno o sostiene la proposta di posticipare tutto al 2021?

“Ad oggi riteniamo che il rinvio a giugno non sia percorribile: noi vignaioli a giugno siamo molto impegnati in vigna per preparare la futura vendemmia. Sono periodi di pieno lavoro e non è pensabile staccarsi per 4/6 giorni per fare Vinitaly. Le fiere inoltre vanno preparate per tempo e non ci sarebbe la giusta concentrazione e disponibilità di tempo per farlo. Le condizioni di emergenza in cui ci troviamo attualmente non ci sembrano compatibili con la dovuta serenità richiesta per una fiera così importante. L’emergenza si sta inoltre spostando al di là dell’Oceano, sarà difficile che i collegamenti aerei riprendano a funzionare per poter programmare i voli dei visitatori”.

@ In caso di annullamento di Vinitaly quale modello alternativo richiedete di prevedere da parte di Veronafiere?

“Non prevediamo che ci siano alternative al modello di Vinitaly attuale: una fiera indispensabile per lavorare b2b. Tale deve rimanere. Se non ci sono le condizioni per poterla fare, meglio lavorare già per il successo dell’edizione 2021”.

@ In questo scenario di emergenza quale modalità di proseguimento del business stanno portando avanti le aziende a voi associate?

“Dobbiamo avere pazienza ed aspettare. Fortunatamente stiamo ancora spedendo all’estero qualcosa ma temo che a breve si chiuderanno anche questi canali. I punti vendita delle cantine sono chiusi ma chi ha uno shop online potrebbe vedere qualche consumo in più”.

@ Cosa ne pensate della proposta di rimodulare i fondi OCM?

“Mi pare importante allungare i termini di chiusura dei bandi correnti. Va lasciata maggior libertà alle aziende nello spostare i budget da Paese terzo ad altro Paese terzo”.

@ Da parte del Governo quali misure chiede il settore per sostenere le aziende per fronteggiare l’impatto economico di questa situazione?

“Il Governo ha già previsto misure importanti. Chiediamo una dilazione nei termini di scadenza delle autorizzazioni all’impianto e di chiusura dei bandi di riconversione vigneti. Le aziende avranno indubbie difficoltà finanziarie nei prossimi mesi; sarebbe capibile la loro volontà di differire investimenti già previsti. Non vanno previste sanzioni in caso che l’azienda ritenga di rinunciare ad investimenti OCM già approvati”.

@ Cosa potrà insegnarci questa esperienza: indichi un qualcosa che desidera togliere ed un qualcosa che desidera aggiungere nella nostra quotidianietà quando tutto potrà, finalmente, ripartire.

“Abbiamo capito che siamo fragili e che il nostro modello può venire stravolto in pochi mesi. Vorrei togliere la frenesia che detta i ritmi delle nostre giornate. Aggiungiamo una maggiore umanità e disponibilità verso gli altri. Mi piacerebbe che questo sentimento di fratellanza e di vicinanza all’altro rimanesse per sempre”.

 

 

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