Vinitaly, Federvini chiede di annullare l’edizione 2020

Il Presidente Piero Mastroberardino spiega che “occorre iniziare a lavorare per la prossima edizione che dovrà essere più bella e più forte che prima”

 

di Giovanni Pellicci

 

Vinitaly a giugno o annullamento e rinvio al 2021, come già fatto da ProWein?

La filiera del vino, nel pieno dell’emergenza COVID-19 ed in attesa di interpretare le evoluzioni del contagio da coronavirus in atto in tutta Italia, si interroga in merito alla fiera più importante, al momento ricalendarizzata dal 14 al 17 giugno 2020. A Veronafiere stanno lavorando intensamente, valutando giorno per giorno l’evoluzione della situazione al fine di prendere le decisioni più appropriate per l’intero settore. Mettendo ovviamente avanti la salute. Ne sapremo ufficialmente di più nel giro di alcuni giorni ma intanto abbiamo deciso di sentire il parere delle principali rappresentanze della filiera vitivinicola nazionale, partendo da Federvini, tra le prime ad uscire chiaramente allo scoperto nel chiedere l’annullamento dell’edizione numero 54 di Vinitaly. La parola al Presidente Piero Mastroberardino.

@ Cosa ne pensa di Vinitaly riprogrammato a giugno o sostiene la proposta di posticipare tutto al 2021?

“La situazione è delicata e muta di giorno in giorno. L’unico dato certo è che non si uscirà da questa fase critica in tempi brevi. Poiché l’organizzazione di un evento business come Vinitaly richiede un’organizzazione importante e una presenza massiccia di operatori provenienti da ogni parte del mondo, appare evidente che non ci siano le condizioni per centrare tali obiettivi a giugno. Chiedere ai produttori di investire in promozione con elevata probabilità di insuccesso, in particolare in questi frangenti, è inopportuno. Federvini lo ha detto con chiarezza e senza alcuna volontà di attivare delle polemiche: Vinitaly ha una storia di successo che non potrà essere replicata in un’edizione di giugno rimessa insieme frettolosamente e in un quadro di preoccupazioni e di scarsa mobilità degli operatori. Occorre riflettere con attenzione e valutare la realizzazione di un evento di natura istituzionale che possa rilanciare il settore, una volta che la situazione sarà tornata alla normalità.

@ In caso di annullamento di Vinitaly quale modello alternativo richiedete di prevedere da parte di Veronafiere?

“L’annullamento, purtroppo, non ha alternative. Separiamo bene le questioni: per Vinitaly occorre iniziare a lavorare per la prossima edizione che dovrà essere “più bella e più forte che prima”. Per l’evento di giugno insieme con Veronafiere, se ci saranno le condizioni, dovremo definirne al più presto il taglio e la valenza, sapendo che sarà qualcosa di nettamente diverso da Vinitaly”.

@ In questo scenario di emergenza quale modalità di proseguimento del business stanno portando avanti le aziende a voi associate?

“All’inizio si è cercato di mantenere aperta ogni attività di comunicazione digitale, per favorire il miglior supporto agli importatori, ai distributori, ai consumatori. Ora gli ostacoli logistici creano di giorno in giorno maggiori difficoltà: e man mano che la vita sociale si restringe, giustamente come in questo caso per stroncare ogni possibile ulteriore diffusione del contagio, si riducono i nostri spazi di maggior consumo. Dunque il primo obiettivo è di mantenere vivo il legame con i consumatori. Al momento questa via è perseguita focalizzando l’attenzione sui canali d’asporto e sulle vendite online, che, a causa della chiusura dei ristoranti e della necessità di stare in casa, si stanno dimostrando utili allo scopo.

@ Cosa ne pensate della proposta di rimodulare i fondi OCM?

“E’ il primo indispensabile passo; ma il perdurare della situazione di emergenza imporrà di rivedere ancor più in profondità i meccanismi dei fondi OCM sia per i programmi in corso, sia per i programmi a venire”.

@ Da parte del Governo quali misure chiede il settore per sostenere le aziende per fronteggiare l’impatto economico di questa situazione?

“Di tenersi pronto a misure importanti e straordinarie, proporzionate alla rilevanza del settore a livello nazionale: stiamo vivendo scenari impensabili, in pochi giorni siamo passati da paese dalla forte connotazione turistica a paese con interdizione all’ingresso e all’uscita. Dobbiamo immaginare innanzitutto di essere capaci di ripristinare quanto più rapidamente possibile questo flusso, dobbiamo lavorare nello stesso tempo a mantenere la grande immagine italiana sui mercati internazionali”.

@ Cosa potrà insegnarci questa esperienza: indichi un qualcosa che desidera togliere ed un qualcosa che desidera aggiungere nella nostra quotidianità quando tutto potrà, finalmente, ripartire.

“È l’occasione buona per rivedere il meccanismo di funzionamento ed il coordinamento all’interno della pubblica amministrazione; ma dobbiamo salvaguardare quella enorme inclinazione all’ottimismo, all’impegno, alla partecipazione spontanea che ancora una volta è emersa fra la popolazione e che ha stupito e stupisce il mondo, come si può rilevare attraverso il web”.

 

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