Vini senza solfiti si o no? 5 aziende e 2 agronomi provano a rispondere

Una conferenza presso la Fattoria Lavacchio ha provato a dare voce al filone senza solfiti.

Si può produrre un vino senza solforosa? Individuando le alternative adeguate si. A questa domanda hanno risposto il 21 giugno 5 aziende (Fattoria Lavacchio di Pontassieve che ha ospitato l’evento, Alepa di Caserta, De Stefani di Venezia, Tenuta San’Antonio di Verona, Salcheto di Montepulciano) e 2 agronomi (Giacomo Buscioni agronomo responsabile tecnico-scientifico settore bevande fermentate Food MicroTeam Srl, Stefano De Blasi agronomo enologo consulente), nell’ambito di una conferenza edizione ‘0’. E nell’unico modo per farlo: parlarne con i tecnici professionisti per ricordare le funzioni e ruoli della solforosa, e portare degli esempi concreti di chi giĂ  lo sta facendo.

Ma da dove nasce l’esigenza di mettere al bando la solforosa? Due i percorsi raccontati nell’ambito della conferenza: rispondere a un problema allergico che ha toccato da vicino i produttori stessi, per solcare la strada dei vini ‘naturali’. Quest’ultima in particolare ha scatenato curiositĂ  e domande, essendo stato portato sul banco d’assaggio Privo B.o.p. Di Alepa, un Pallagrello Bianco al bicchiere torbido, pungente al naso e ossidato. Un vino che senza la dicitura ‘senza solfiti’ sarebbe messo in disparte dai piĂą, ma che in un contesto simile ha scatenato dibattito (Privo non è l’unico vino firmato Alepa, ma è l’unico senza solforosa).

Discorso diverso per le altre aziende presenti dove dal Prosecco Doc (De Stefani), al Valpolicella Doc Superiore (Tenuta San’Antonio), dal Rosato Igt Obvius (Salcheto), al Chianti Doc Riserva (Fattoria Lavacchio) il palato non è affatto compromesso dall’assenza di solfiti, regalando nettari che senza la specifica in bottiglia offrono una wine experience sfaccettata degna di uscire dallo scaffale.

Forse la domanda piĂą interessante è stata quella posta da un’importatore estero che a fine del confronto ha chiesto: “Perchè voi italiani dividete ancora i vini naturali, biologici, biodinamici, senza solfiti, da quelli da produzione tradizionale?”. La risposta definitiva (svariate le ipotesi proposte, e anche le perplessitĂ  scatenate a taluni dei presenti) alla prossima edizione.

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