Vini italiani: quale strada li aspetta?

Un articolo di Robert Camuto per Wine Spectator.

Quale strada aspetta il vino italiano? Se lo chiede Robert Camuto, in un recente articolo per Wine Spectator (qui).

downloadCamuto – che en passant torna sottolineare la parcellizzazione italiana del vino e del conseguente mancato consenso: con oltre 500 Docg, Doc e Igt che di anno in anno continuano a crescere – si concentra in particolare sui due grandi mercati per il vino italiano: da un lato gli Usa di cui l’Italia è il maggiore esportatore, dall’altro la Cina.

Per gli USA, Camuto preannuncia, in linea anche con il pensiero di Giuseppe LoCascio, una sempre maggiore polarizzazione attorno ai grandi distributori che creerà però al contempo delle nicchie per piccoli distributori con un’offerta di altissima qualità incentrata su piccoli produttori di zone meno conosciute e tesi a valorizzare vitigni autoctoni, di cui l’Italia possiede uno dei maggiori bacini ampelografici.

E se per i vini più beverini si dovrà cercare di incrociare le dinamiche de i Millennials, per i vin di fascia alta il mercato rimane vincolato a meccanismi, canali e procedure di vecchio stampo.

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