Veneto, vigneto ancora in crescita. Pinot grigio il più piantato

1.700 gli ettari di diritto di reimpianto incamerati da altre regioni, per complessivi 79.200 ettari

Fonte AVEPA-VENETO AGRICOLTURA
Fonte AVEPA-VENETO AGRICOLTURA

Continua la crescita degli ettari vitati in Veneto. I dati diffusi da Avepa – l’Agenzia Veneta per i Pagamenti in Agricoltura – e Veneto Agricoltura parlano di un aumento rispetto al 2013 di 1.700 ettari, derivanti soprattutto dall’acquisto di diritti di reimpianto da altre regioni (+100 ettari rispetto al 2013) mentre il trasferimento interno è rimasto piuttosto stabile, attorno a 410 ettari.

Il vitigno maggiormente piantato, dopo il blocco per la Glera, è il Pinot grigio, che ha totalizzato nuovi impianti (o comunque intenzioni di impianto) per 1.100 ettari, 115 in più rispetto all’anno passato. Il Pinot grigio supera così la Garganega, attestandosi con i suoi 10.111 ettari come seconda varietà più coltivata in regione, dopo il primato della Glera che si estende su ben 22.000 ettari. Una regione dunque sempre più bianca, con una media del 67% che tocca quota 82% nella provincia trevigiana. Le varietà a bacca rossa resistono invece a Verona, dove nel 2014 si è registrato un incremento di ettari vitati a Corvinone che tocca quindi quota 1.111 ettari totali contro i 1.000 del 2013 e supera così il Tocai friulano.

L’ultima vendemmia ha registrato invece una contrazione di ben undici punti percentuali, dovuta alle numerose precipitazioni che hanno tormentato la scorsa estate intaccando l’intera fase di maturazione delle uve. Si è passati quindi dai 11.779.570 quintali del 2013 ai 10.453.502 del 2014. A livello di denominazioni, la vendemmia 2014 ha visto una produzione di 6.116 milioni di quintali di uva per vini DOC (-2,1% rispetto al 2013) e 3.742 milioni di quintali per vini IGT (-17,2%). I quintali destinati alla produzione di vino e vino varietale sono invece 595.000 (-42%). Per quanto riguarda il Prosecco Doc si assiste ad un -2%  mentre cresce il Conegliano Valdobbiadene Docg (+3%). La Valpolicella limita i danni a -1%, mentre Soave scende a -2%. Picchi negativi anche per Bardolino (-10%) e Bianco di Custoza (-15%).

 

 

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