Veneto potenza mondiale del vino per valore e volume

Menzione speciale al Prosecco.

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Andrej Bole e Stefano Zanette

Il settore vitivinicolo vede, anche per quest’anno, il trionfo del Veneto, che si conferma la quarta potenza mondiale in termini di valore e la sesta in termini di volume. Traguardi importanti, che costituiscono testimonianza diretta della qualità della produzione regionale, al 90% fregiata dai marchi Igt, Doc e Docg. Nello specifico, un riconoscimento speciale va al Prosecco Doc che, nel report di fine anno, presenta i risultati raggiunti nel 2016 e programma i piani futuri. “Con l’anno che si sta chiudendo dovremmo arrivare a circa 410-415 milioni di bottiglie di Prosecco Doc – commenta il presidente del Consorzio, Stefano Zanette – con ciò confermando un trend oramai consolidato di crescita a doppia cifra. Se nel 2015, crescendo del +15,8% rispetto all’anno precedente, si è generato un aumento di 48 milioni di bottiglie, quest’anno la crescita, che dovrebbe corrispondere al +15,5% circa, porterà un aumento di circa +55 milioni di bottiglie, mentre con i 3,5 milioni di ettolitri che dovrebbero originare dalla vendemmia 2016 dovremmo imbottigliare entro il 2017 circa 450-460 milioni di bottiglie”.

Risultati notevoli anche sul fronte del mercato italiano ed estero, dove il Regno Unito, con una capacità d’assorbimento del 43,35%, è subentrato all’Italia, assurgendo a prima destinazione assoluta per il Prosecco Doc e contrapponendosi, con una crescita del 38,63%, all’export generale, arrivato per quest’anno a +29,54%. Al tempo stesso, però, il Prosecco si conferma la denominazione più bevuta nel Belpaese, con un 21% che equivale a più di 70 milioni di bottiglie. “Se verrà confermato questo trend, nel 2017 varcheranno i confini nazionali oltre 300 milioni di bottiglie contrassegnate Prosecco Doc. Nonostante la Brexit – afferma Zanette – per ora non si registra nessuna flessione sul nostro primo mercato. La Gran Bretagna cresce del +38,63 % in volume e gli Inglesi si sono dimostrati disposti a pagare un +11,27% ogni bottiglia acquistata. Il secondo mercato di destinazione per il Prosecco Doc è costituito dagli Stati Uniti che, mantenendo grosso modo lo stesso trend degli ultimi anni, crescono di un ulteriore +31,75% sui 12 mesi precedenti, mentre il valore medio per ogni bottiglia registra un significativo +8,03. Interessanti i dati della Francia, che vede un aumento dei volumi di Prosecco pari al 70,26%, coi francesi disposti a pagare ogni bottiglia il 13,26% in più rispetto al 2015.

Al termine dell’incontro, il presidente Stefano Zanette ha brindato all’anno che verrà, non prima però di aver indirizzato qualche stoccata agli organi di stampa, spesso troppo disinvolti nel fornire informazioni non verificate, rimarcato l’importanza della sostenibilità delle coltivazioni e posto fine alla presunta guerra coi produttori del Carso.
“Come promesso, brinderò al prossimo Anno nuovo con il Prosecco di Andrej Bole, primo e per il momento unico vignaiolo a utilizzare la menzione Trieste nel suo Prosecco Doc.” Un brindisi avvenuto in presenza dello stesso Bole, con lo stappo delle prime bottiglie giunte appositamente da Trieste per l’occasione.

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